Il neo acquisto della Juve, Timothy Weah, in conferenza stampa per la presentazione all’Allianz Stadium. Ecco le sue parole: “Sono molto felice di stare qui, è una benedizione per me e per la mia famiglia. Ringrazio il club per essere qui, sono molto onorato di essere bianconero. Venire alla Juventus è stata una scelta molto semplice, appena ho sentito del loro interesse volevo venire subito qui. Mio papà mi ha sempre sostenuto ed è stato sempre un tifoso della Juventus, è stata un coincidenza”.
Sull’ambientamento: “Arrivare qui era già un mio pensiero. È una sfida, come professionista devo ascoltare il coach e gli altri giocatori. Mi spingerò oltre i miei limiti, quando mi diranno che sono pronto sarò pronto per partire”. Sul ruolo: “Nella stagione scorsa ho scoperto il ruolo di esterno che era nuovo per me ma mi viene molto naturale, ci ho lavorato sempre di più soprattutto per la fase difensiva. Sono al 100% a disposizione del club, giocherò in qualsiasi ruolo servirà“. La pressione di essere l’erede di Cuadrado: “Certamente è una responsabilità, lui qui è una leggenda, un mito. Posso essere ispirato da lui e avrò ispirazione da tutti i compagni di squadra, spero di poter fare del mio meglio, è una grande sfida”.
Le differenze più grandi con la Francia: “I primi giorni qui sono stati fantastici, è un gruppo che si prende cura di tutti quelli che vengono qui. David è uno dei miei migliori amici, mi ha fatto delle domande e ovviamente gli ho detto che dovesse venire qui dovrebbe lavorare tanto”. A chi ti ispiri tra i terzini?: “Direi Cuadrado perché ha caratteristiche molto simili a me. Trarrò ispirazione dalle sue giocate, voglio osservare i suoi movimenti. Ho ancora molti margini di miglioramento e spero che l’allenatore mi aiuterà”. Su Allegri: “Appena sono arrivato ho incontrato l’allenatore che è una bravissima persona, lui è molto accurato e preciso anche negli allenamenti. Mi ha detto che posso imparare da lui ma anche dai miei compagni. Sono molto contento di essere qua, spero di poter migliorare sempre di più”. La scelta della maglia: “Il numero 22 ha una vecchia storia. è il giorno del mio compleanno, sono nato il 22 febbraio. Ed è anche il primo numero che mi ha messo addosso mia mamma e mi sono ripromesso che l’avrei messo sempre”.
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