Vucinic: "Pogba miglior centrocampista al mondo, Juve-Roma indecifrabile"

Vucinic: “Pogba miglior centrocampista al mondo, Juve-Roma indecifrabile”

Mirko Vucinic con la maglia della Juve
Mirko Vucinic, ex calciatore, ha analizzato la partita tra Juventus-Roma, toccando anche diversi temi del recente passato.

Mirko Vucinic, ex calciatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, parlando del club bianconero. Ecco le sue parole su JuventusRoma: “È indecifrabile. La Juve ha grandi giocatori, però la Roma si è rinforzata tanto e può mettere in difficoltà chiunque. Tridente da sogno per i giallorossi? Sì. A parte Zaniolo, Abraham ha dimostrato di essere forte. E Dybala è il giocatore che può fare la differenza. Le sue giocate faranno impazzire tutti. Roma da Scudetto? È difficile trovare una favorita. Milan e Inter sono forti, la Juve è la Juve. Roma e Napoli possono mettere i bastoni tra le ruote a tutti”.

Su Mourinho e Conte: “Dybala? Lo invidio, mi sarebbe piaciuto lavorare con José. Contro la sua Inter, pareva di avere davanti un carrarmato: quel gruppo era forte psicologicamente, tutti davano il 100%. Solo lui poteva riportare un entusiasmo simile in città. Ha conquistato un trofeo, che a Roma mancava da tanti anni. E non si vince mai per caso”.

Su Vlahovic e Pogba, calciatori più rappresentativi e decisivi della Vecchia Signora, anche se non ancora entrati nel vivo della stagione, per cause differenti: “I conti si fanno a fine stagione. La Juve ha speso tanto per comprarlo, il prezzo dimostra il valore del giocatore. Dusan si impegna e si muove come un big. In più i bianconeri hanno preso Kostic e Di Maria: grandi calciatori e tanti assist nelle gambe. Vlahovic ne potrà approfittare. Pogba? È un grande acquisto. Già nella prima esperienza alla Juve, si intravedevano le sue doti da leader. Ora è cresciuto, è il miglior centrocampista del mondo. Momenti più belli con Roma e Juventus? Dei 5 anni in giallorosso scelgo la doppietta in Champions con il Chelsea. Dopo la rete i compagni mi saltarono addosso, non riuscivo a respirare, ma ne valse la pena”.

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