Vocalelli: "La Juventus ha il merito di tenere aperto il campionato"

Vocalelli: “La Juventus ha il merito di tenere aperto il campionato”

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Alessandro Vocalelli ha parlato della stagione disputata dalla Juventus, tra i cui meriti ci sarebbe quello di tenere viva la lotta scudetto

Nel suo editoriale su La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato del campionato disputato sin qui dalla Juventus. Ecco cosa ha scritto: “Ha tanti meriti, la Juve. Anche quello di tenere vivo un campionato che l’Inter ha provato – come il Napoli dello scorso anno – a comandare praticamente senza rivali. Invece no. I bianconeri sono lì, a due punti, capaci di tenere testa ai nerazzurri, con un modo di stare in campo redditizio, pratico, in cui anche i difensori si improvvisano goleador, a dimostrazione di un collettivo che funziona. C’è chi ancora eccepisce sulla qualità del gioco, ma forse bisognerebbe cominciare a pensare che la bravura di un allenatore e di una squadra è nel saper esaltare le proprie caratteristiche”.

Vocalelli ha proseguito: Allegri si è trovato “costretto” a valorizzare le risorse interne, senza immaginare interventi esterni che potessero dargli una mano. Pensando solo a… fare l’allenatore. Si è così “accontentato” di poter avere ancora Rabiot, ha chiesto a McKennie di mettersi a disposizione del gruppo con il massimo dell’umiltà, si è preoccupato di far crescere i giovani, ha tirato a lucido Rugani, e via di questo passo. Si è concentrato insomma sul lavoro – dicevamo – quasi dimenticato degli allenatori: fare cioè gli allenatori. Senza aspettarsi acquisti che potessero magicamente aiutarlo a trovare una soluzione più comoda. Se nel terzo posto dello scorso campionato – al netto della penalizzazione e all’interno di una stagione in cui è davvero successo di tutto – c’è stata la capacità di isolare il gruppo, questo secondo posto è il frutto di quello che dovrebbe essere il ruolo principale di un tecnico: saper guardare oltre il mercato. Anche se, arrivati a questo punto e con gennaio alle porte, forse bisognerebbe dare anche a lui una mano e un rinforzo. Ma questo è un altro discorso”.

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