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E se diventasse un’abitudine? Dopo la vittoria contro il Verona, in molti si sono chiesti quale sarebbe stato il modulo futuro della Juventus. Allegri si era mostrato cauto con i giornalisti nel parlare del tridente pesante, ma nella sfida con i gialloblù lo abbiamo visto per circa 75 minuti, con un bel risultato per tutti e tre i componenti. L’equilibrio della squadra, fondamentale per il tecnico, non è stato messo in discussione da questo nuovo assetto del reparto offensivo bianconero.
Dusan Vlahovic, Paulo Dybala e Alvaro Morata hanno dimostrato di saper coesistere. Un amalgama di movimenti, combinazioni e sacrificio che ha portato tutti e tre i giocatori a dare un contributo sul tabellino alla loro prima partita. Dal gol del serbo agli assist dell’argentino e dello spagnolo, c’è stata la firma di ognuno di loro. Del resto un attacco così se lo possono permettere in pochi. Contando i gol segnati con la Fiorentina, Vlahovic in stagione è a quota 21 gol, con una media di 0,84 a partita. Dybala è andato a segno 11 volte, con una media di 0,46 a partita, mentre Morata è a quota 8, con una media di 0,27 a partita. Questo vuol dire che la Juve ha un attacco da 40 gol in 3. Una potenza di fuoco che solo poche squadre possono vantare.
Di meglio lo hanno fatto in pochi. Al Bayern Monaco, ha un tridente da 57 gol: i 35 di Robert Lewandowski, i 12 di Serge Gnabry, i 10 di Thomas Muller. Il Liverpool invece ha un trio d’attacco da 48 gol: Mohamed Salah è a quota 23 reti, Diogo Jota a 15 e Sadio Mané a 10. Il Real Madrid invece supera di 1 gol la Juventus: Karim Benzema ha già fatto 24 gol, Vinicius Jr. 15, a cui si aggiungono i 2 di Rodrygo Goes. Sotto ai bianconeri ci sono il Paris Saint-Germain a quota 30, con i 20 di Kylian Mbappé, i 7 di Messi e i 3 di Neymar e l’Inter a quota 30, con i 13 di Edin Dzeko, i 12 di Lautaro e i 5 di Perisic. E poi ancora il Manchester United, che ha un trio da 22 gol: Cristiano Ronaldo a 14, Marcus Rashford a 5 e Jadon Sancho a 3.