Villar: "Con la Juventus dovremo avere in testa la vittoria"

Villar: “Con la Juventus dovremo avere in testa la vittoria”

Gonzalo Villar
Il nuovo giocatore della Sampdoria ha parlato intervistato dai microfoni de Il Secolo XIX, ai quali ha presentato la partita in programma contro la Juventus

La Juventus ha iniziato la sua corsa allo Scudetto vincendo per 3-0 la prima partita della stagione contro il Sassuolo. Tra le mura amiche dell’Allianz Stadium i bianconeri si sono imposti per grazie alle reti di Di Maria e alla doppietta di Vlahovic. Ora la squadra è attesa dalla partita contro la Sampdoria, in programma lunedì sera a Marassi: il nuovo giocatore dei blucerchiati Gonzalo Villar, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Secolo XIX, ai quali ha presentato la partita e la sua nuova sfida a Genoa.

Contro la Juventus ho giocato la mia seconda partita da titolare con la Roma e abbiamo vinto. Poi ho rigiocato un’altra volta e abbiamo perso, immeritatamente. Ha deciso uno dei soliti gol di Ronaldo… Con l’Atalanta se non ci annullavano ingiustamente il gol di Caputo la partita poteva prendere una piega diversa. Dobbiamo avere in testa la vittoria, altrimenti cosa facciamo tutti i giorni a Bogliasco? Nel calcio di oggi non ci sono poi tante differenze tra le “big” e le altre e i risultati a sorpresa sono sempre più frequenti”.

Mi sento molto bene e sono molto felice per come la squadra mi ha accolto. In questa Sampdoria ho trovato lo stile di gioco che si addice meglio alle mie caratteristiche. Dopo solo un paio di allenamenti mi sono sentito già inserito nel modulo di Giampaolo e sì, mi sento pronto anche per scendere in campo. Quando lui vorrà. Peraltro mi sono allenato forte anche nel periodo delle vacanze, appoggiandomi allo staff fisico del tennista Carlos Alcaraz, mio amico, siamo entrambi di Murcia. Ogni giorno mi sento un po meglio, sto trasformando e plasmando il mio fisico sempre un pochino di più. Per me ogni calciatore ha il suo dna. Gli attaccanti pensano a “spaccare” la porta e magari appena gli si presenta l’occasione tirano, senza curarsi del compagno meglio piazzato. Ci sta. Rientra nella natura. A me succede invece di sentirmi bene nel leggere e nel condurre il gioco, nell’essere più che si può al centro della partita. Ricevere la palla, darla di prima, in velocità”.
 

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