Riguardo all’attualità in chiave Juve, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva Beniamino Vignola, centrocampista bianconero tra il 1983 e il 1985 e, nuovamente, tra il 1986 e il 1987.
Allegri merita oggettivamente tutta quanta la fiducia che il club sta riponendo nei suoi confronti?
“Secondo me sì. Con tutto quello che ha subito la Juventus, ha fatto un miracolo. È l’allenatore giusto da cui ripartire”.
Nonostante le critiche per il gioco?
“Ma del gioco tutti possono dire il contrario di tutto. Quello che conta sono i risultati. E la classifica dice che, senza penalizzazione, la Juve sarebbe in Champions League”.
Cosa occorre allora ai bianconeri per tornare a vincere?
“Occorre una base dirigenziale solida. Con tutto il rispetto per i dirigenti attuali, ma ci vuole un direttore sportivo di maggiore spessore, che possa prendere in mano la situazione”.
Fino a un mese fa sembrava certo l’arrivo di Giuntoli. Secondo te c’è un veto da parte di Allegri?
“Non credo proprio che ci siano veti. Alla fine non so se Giuntoli arriverà o meno ma se il suo nome è stato fatto con insistenza, vuol dire che il terreno preparatorio sarà già stato imbastito, con anche l’allenatore d’accordo. Non dovesse approdare in bianconero, sarà perché il Napoli sarà stato bravo nel tenerselo”.
Secondo te Vlahovic è un campione intorno al quale costruire la Juventus del futuro o è stato eccessivamente sopravvalutato?
“Non è un campione. Però attenzione a valutare i giocatori della Juventus sulla base della stagione attuale. Tutti adesso puntano il dito su di lui, ma anche Pogba deve dare delle risposte. Io terrei Vlahovic e continuerei a puntare su di lui per il futuro”.