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L’ex commissario tecnico dell’Italia Gian Piero Ventura, ultimo CT prima di Mancini a non qualificarsi per i Mondiali, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere della Sera: “A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord, il presidente federale Gravina era seduto accanto a Mancini. Io a San Siro ero solo, l’unico colpevole. Non l’ho mai trovato giusto. Poi ho pagato i miei errori, ma ormai è il passato e l’ho superato”.
“Mancini fa bene a continuare, ci sono tutti i presupposti per riprendere il discorso interrotto a Palermo. Stavolta non ci siamo sentiti, gli avevo mandato un messaggio facendogli i complimenti per gli Europei. C’erano stati dei segnali, negli ultimi mesi. Si faceva troppa fatica a far gol. Durante l’Europeo la squadra era coraggiosa, bella in alcune giocate, leggera. Contro la Macedonia quelle sensazioni sono diventate fatica, affanno, timore. Hanno perso certezze. Per certi versi mi è sembrato di rivivere Italia-Svezia, ma il contesto era completamente diverso. Spero che l’Italia torni presto tra le migliori squadre del mondo”.
“Il calcio italiano si è fermato un po’ sul piano delle idee, è meno divertente. C’è stato l’exploit di Gasperini con l’Atalanta, poi qualche anno fa il Napoli di Sarri. Per il resto non mi sembra che sia un momento esaltante. Abbiamo difficoltà a segnare e si criticano le punte, ma tra le prime sei squadre di serie A non c’è nessun attaccante italiano. Ci siamo giocati la qualificazione al Mondiale con giocatori naturalizzati, segno che qualcosa non va, è evidente. Ma ne discutiamo solo dopo un fallimento, tra una settimana saremo di nuovo concentrati su Juventus-Inter. Servono delle riforme concrete, non basta parlarne, e un rapporto diverso tra i club e la Nazionale: non può essere vista come un fastidio, dovrebbe essere il riferimento di tutto il sistema”.