Enrico Varriale, intervenuto a One Football Club, trasmissione sulle frequenze di One Station Radio, ha parlato di alcuni temi riguardanti la Juventus. In particolare, il giornalista ha espresso la sua opinione su quanto accaduto nell’ultima stagione con i processi che hanno coinvolto la Giustizia Sportiva. Ecco cosa ha detto: “Sul discorso della Giustizia Sportiva bisognerebbe aprire un capitolo di ore… Credo che le vicende che si sono, in qualche modo, svolte in questo tema, dovrebbero far riflettere tutti. Guardandolo proprio dal punto di vista dei tifosi bianconeri, che hanno criticato chiunque riportasse notizie ed indiscrezioni sulla vicenda. Tutti erano convinti che il filone più preoccupante non fosse quello legato alle plusvalenze, ma alla vicenda della Consob e degli stipendi. La Giustizia Sportiva ha condannato la Juve, per il suddetto filone plusvalenze, con una penalizzazione di dieci punti, seppur con modalità discutibili con un campionato ancora in corso. Tuttavia, sull’altra tematica è venuto fuori un patteggiamento di 700000 euro”.
La differenza tra il processo alla Juve e gli altri casi
Inoltre, Varriale ha voluto evidenziare la differenza del trattamento avuto dalla Giustizia sportiva nei confronti della Juventus rispetto ad altri casi. Ecco le sue parole: “Un rischio per la Giustizia Sportiva, un caso che potrebbe assurgere ad esempio per future condanne. Il rischio vero è che ci sono società che, come la Reggina, per un problema meno grave rischiano di non poter disputare il campionato di B. Ancor più eclatante, e sconcertante, il caso del Lecco. Dunque, il caso Juventus rischia di complicare ancor più le cose, inducendo a credere che non ci siano certezze in questo sport. È vero, infatti, che la Giustizia Sportiva è chiamata a giudizi affrettati, ma è anche vero che la coerenza è quanto mai richiesta. Ho qualche amico del Chievo, ed andrebbe ricordato il motivo per il quale la squadra veneta è scomparsa dal calcio italiano…”.
Varriale su Giuntoli
Oltre al tema giustizia, il giornalista ha anche parlato dell’addio al Napoli di Giuntoli, direzione Juventus, e Spalletti: “Perdono tanto. Giuntoli e Spalletti sono stati gli artefici principali del successo azzurro, assieme ai calciatori ed il presidente. Il direttore sportivo è con il Napoli da otto anni, contribuendo alla crescita del club verso i grandi traguardi, nazionali ed europei. Spalletti, invece, negli ultimi due anni ha garantito quel tocco in più. L’aspirazione a cambiare strada, ed a ricercare nuovi stimoli, da parte del direttore è del tutto comprensibile. Di Spalletti, sinceramente, non pensavo fosse possibile un addio dopo una stagione trionfale come questa. Il Napoli gode ancora di un vantaggio notevole rispetto alle rivali. Vantaggio che il club potrà conservare se la squadra non verrà smantellata, ma che Giuntoli e Spalletti avrebbero potuto valorizzare ulteriormente. Non è, inoltre, da sottovalutare la strategia del Napoli di cambiare. Spesso, l’anno della conferma dopo la vittoria è quello più deificale, dovendo misurarsi con ambizioni e stimoli. Cambiare può essere utile proprio a tal fine, e potrebbe conferire stimoli ulteriori. La voglia di conquistare il nuovo allenatore, e ricreare quella coesione e quel gruppo che hanno costituito il vero segreto del trionfo partenopeo. È innegabile, tuttavia, che l’addio di Giuntoli e Spalletti sarà il vero punto interrogativo della nuova stagione”.