Nella grande atmosfera di saluto per Giorgio Chiellini, la Lazio approccia con una maggior determinazione, data dalle motivazioni di classifica e dopo pochi minuti Cataldi colpisce la parte alta della traversa. La Juve poi prova a scuotersi con Vlahovic che arriva in area ma viene fermato da Strakosha. I bianconeri si sciolgono e poco prima che scatti il 10′ minuto Vlahovic segna di testa intaccando un gran cross tagliato di Morata, con tanto di esultanza con la Dybala Mask, per omaggiare il compagno, anche lui all’ultima in bianconero allo Stadium. Al 17′ poi una pausa dall’agonismo: c’è la sostituzione di Giorgio Chiellini. Il capitano esce in un tripudio di applausi, salutato da compagni e avversari. La fine di un’era. Al suo posto Allegri inserisce De Ligt. Nella parte centrale del primo tempo è la Lazio a gestire il pallone, provando a cercare gli spazi giusti. Ma dopo una fase favorevole ai biancocelesti, la Juve trova il raddoppio. Grande accelerazione di Dybala che fa una magia di tacco e dà il là a un’azione che sembra arenarsi, prima della giocata di Morata che, in mezzo ai difensori della Lazio, trova un tiro a giro perfetto che batte Strakosha. 2-0 Juve. Il primo tempo su chiude col doppio vantaggio.
Nella ripresa la Lazio entra con convinzione e dopo 5 minuti su calcio d’angolo accorcia le distanze. Patric viene lasciato colpevolmente solo e il suo colpo di testa trova la deviazione di Alex Sandro che fa autogol: 2-1. All’ora di gioco Allegri decide di cambiare: fuori Locatelli, Vlahovic e Morata, dentro Aké, Kean e Pellegrini. Ma è la Lazio a continuare a tenere il possesso del pallone. La Juve va a folate, come quella che porta Kean a una girata che non esce di molto. Al 77′ altro momento intenso: esce Paulo Dybala, visibilmente commosso, abbracciato da tutti i compagni e da Allegri, applaudito dal suo pubblico per l’ultima volta. Al suo posto il giovane Palumbo. Nel finale assalto della Lazio che non sembra sortire effetti. Ma allo scadere Cuadrado sciupa una ripartenza che poteva chiudere la gara e fa ripartire i biancocelesti con i suoi spaccati in due: così Milinkovic-Savic segna il 2-2 che dà l’Europa League alla Lazio.
Una partita con un’atmosfera particolare. Non c’erano obiettivi di classifica per i bianconeri, ma un avvicinamento di grande coinvolgimento emotivo, che poi si è amplificato con l’uscita simbolica di Chiellini. La gara era stata sotto controllo per un tempo, nel secondo hanno prevalso le motivazioni della Lazio con un finale in cui una leggerezza di Cuadrado costa una vittoria che contava poco.