Torricelli: "Firmai il contratto in bianco su una macchina, volevo solo la Juve" - JuveNews.eu

Torricelli: “Firmai il contratto in bianco su una macchina, volevo solo la Juve”

Moreno Torricelli durante un Derby del Cuore
L'ex giocatore della Juventus ha parlato in una lunga intervista della Vecchia Signora e della sua carriera

L’ex calciatore della Juventus Moreno Torricelli, ha parlato in una lunga intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, nella quale ha ripercorso la sua carriera e parlato dei suoi obiettivi futuri.

 “La mia è una storia eclatante. Tanti giocatori sono cresciuti in grandi club, altri hanno fatto la gavetta. Io in un mese sono passato dalla Caratese, Serie D, al debutto con la Juve a Monaco con il Bayern per l’addio di Augenthaler”.

Mi volevano alla Pro Vercelli, che aveva vinto la D, ma già stavo parlando col Pavia in C1 e dissi di no. Un dirigente della Pro mi disse di aspettare e mi portò a giocare contro il Verona, in B. Marcai Fanna e feci una bella impressione: mi convocarono per fare un’amichevole con la Juve. Io pensavo contro la Juve. Invece… Per volere di Trapattoni ne giocai tre. E da lì è nato tutto. Era il giugno del ‘92″.

“Il contratto lo firmai in bianco, dopo la classica Juve A-Juve B di Villar Perosa, sul cofano di una macchina dietro gli spogliatoi. Passai da un milione e 200 mila lire a 80 milioni. Ma a me interessava solo il sogno di giocare nella Juve”.

“La Champions, che cavalcata fantastica. La finale con l’Ajax è stata la mia partita più bella. Sono stato tra i migliori in campo. E pensare che agli inizi con Lippi ho rischiato di chiudere. Mi ha beccato a fumare negli spogliatoi. Un’abitudine, ma non sapevo che erano cambiate le regole. Mi fa una sfuriata davanti a tutti: non la prendo bene, litighiamo. Per fortuna dopo ci fu la pace, stavo finendo alla Roma”.

“A quei tempi in A giocavano i migliori, non era mai facile. Nelle provinciali trovavi Hubner, Protti, pure Inzaghi all’Atalanta. Il più forte? Senz’altro Ronaldo. Impressionante. Con qualche stecca marcavi anche lui, eh, ma si vedeva la sua superiorità. Invece credo di essere stato l’incubo di Asprilla: fortissimo, ma con lui facevo prestazioni super”.