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L’ex calciatore della Juventus Moreno Torricelli ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport: “Max è entusiasta. Com’è giusto che sia quando si torna, perché hai voglia di ricambiare la fiducia dell’ambiente. Se ti hanno richiamato senti addosso responsabilità, ma anche ottimismo e consapevolezza che avrai tutto per vincere. A me piace molto Allegri, perché vede il calcio come me, come lo vedevamo noi che veniamo dalla stessa epoca. È amante della profondità e della voglia di andare a vincere. Credo che spariranno quasi del tutto i passaggi orizzontali. Va bene il possesso palla di questi ultimi due anni, ma se devi vincere devi andare dritto e buttarla dentro. Poi, logicamente, ogni partita ha i suoi momenti e ogni tanto ci sta anche controllarla con un po’ di gioco orizzontale”.
“Se ci sono posizioni nelle quali si può osare perché no? Allegri è concreto, non ha dogmi. Ronaldo potrebbe essere sfruttato bene con quei lanci, ma attenzione a non buttare via la palla e quando giochi con i lanci devi avere un centrocampo forte sulle seconde palle. Nella mia Juve spesso cercavamo Del Piero e Vialli con i lanci, ma poi c’erano centrocampisti e difensori feroci nell’eventuale recupero della palla se il lancio veniva intercettato dagli avversari. Sarebbe bello per Allegri poter alternare costruzione dal basso e lanci lunghi per destabilizzare l’avversario, soprattutto se difende alto, perché se peschi Ronaldo con il passaggio giusto e lui trova spazio davanti a sé poi può essere devastante. Lui o Chiesa o anche Morata che è altrettanto adatto a giocare in quel modo”.
“Chiellini? Che giocatore. In certe cose mi rivedo in lui. Straordinario in campo e nello spogliatoio. Trascina, è perfetto in quello che fa, ha una grinta spaventosa. Un vero Gorilla, come dice lui. Anzi per me è un monumento e per la Juventus è uno strepitoso valore aggiunto: è il capitano perfetto, l’uomo al quale tutta la squadra guarda e da cui i giovani possono imparare tantissimo. Chiellini è un’enciclopedia vivente di quello che bisogna sapere diventare campioni, i giovani bianconeri dovrebbero sfogliarlo”.
“Chiesa sarà l’uomo di punta della Juventus e della Nazionale nel futuro. È fortissimo ed è cresciuto tanto, ma soprattutto ha ancora grandi margini di miglioramento. Io lo conosco bene, fin da quando era un bimbetto e andava a scuola con mio figlio a Firenze. Era più o meno come lo vedete ora: grintoso e smanioso di fare gol. Spesso io e suo padre andavamo ad arbitrare la finale del torneo di calcetto della scuola e lo vedevo che aveva le stesse movenze di Enrico, esattamente come le ha ora, si ingobbisce allo stesso modo. Ma secondo me rispetto al padre ha anche più coraggio: prende i colpi, e magari si lamenta sul momento, ma poi torna ad attaccare e non toglie il piede mai. Ne ho parlato con Enrico, con il quale eravamo compagni alla Fiorentina. E lui mi dice che Federico vive di pane e calcio. Non pensa ad altro, è sempre molto concentrato. E si vede: nelle partite che contano lui c’è sempre. Anche se non fa gol, ma quest’anno spesso ha segnato nelle partite importanti, non fa mancare la sua presenza”.
“Ronaldo? Adesso mi sembra sia rientrato e abbia iniziato il ritiro: è già un fattore importante per dire che rimane, no? Poi bisogna vedere come gira il mercato dei big, perché in una situazione economica come quella attuale mi sembra difficile per uno come Ronaldo trovare una squadra che possa contrattualizzarlo a certe cifre”.
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