Con una lunga lettera pubblicata su la Repubblica, il capitano del Torino Ricardo Rodriguez ha raccontato le sue emozioni in vista del Derby della Mole contro la Juve: “La vita riesce sempre a sorprenderti. Se penso alla voglia di fare i compiti e al piacere di andare a scuola, che non ho mai avuto, fa quasi sorridere che un giornale importante chieda proprio a me di scrivere un articolo. Questo succede perché io ora sono il capitano del Toro. Io non lo sapevo, l’ho scoperto solo recentemente che il primo capitano nella storia del Toro è stato un calciatore svizzero come me, Friedrich Bollinger. Pure lui difensore, tra l’altro. Informandomi meglio ho letto che giocava con una maglia molto stretta che poi lui legava sul fianco con una fascetta. Io la fascetta la uso per tenere legati i miei lunghi capelli, qualcosa in comune lo abbiamo.
In questo articolo devo raccontare le emozioni del derby, e allora eccomi qui, con la penna in mano e tanti fogli per scrivere. Nel 2022 forse sono l’unico giornalista al mondo che scrive il suo articolo con la biro. Però penso anche che se lo avessero chiesto a Bollinger, nel 1906, pure lui avrebbe fatto così. Per parlare del derby di Torino credo sia giusto farlo ripensando alle sfide fra squadre della stessa città che ho giocato nella mia carriera. Il derby di Zurigo, quello di Milano e questo con la Juve. In Svizzera, con lo Zurigo, ho affrontato il Grasshopper. Io lo so che della Svizzera e degli svizzeri voi pensate soprattutto all’ordine, alla tranquillità, cose così. Il derby è l’eccezione: per il derby c’è sempre casino, il calcio cambia le abitudini anche là. Nei quartieri più ricchi, nei posti più esclusivi attorno al lago, il tifo era per il Grasshopper. In città e nelle periferie la maggioranza era per lo Zurigo. Con Milano non posso fare questo paragone, Milan e Inter hanno due storie importanti e anche un certo equilibrio di risultati: il derby è molto sentito nella settimana che precede la partita, poi lascia spazio ad altro.
Per come lo vivo qui a Torino, invece, il derby è tutti i giorni. Ed esattamente come a Zurigo, anche qui ho la sensazione che Torino sia granata, molto più granata che bianconera. Quando lo dico in Svizzera ai miei parenti, agli amici, li sorprendo con questo. Come quando racconto che in ogni posto d’Italia dove sono stato, anche al Sud, anche nei luoghi più lontani da qui, ad accoglierci ho sempre trovato tifosi del Toro. Tra poche settimane io giocherò con la Svizzera il mio terzo campionato del Mondo: per un calciatore è un bel traguardo, una grande soddisfazione. Così come essere il capitano del Toro. Oggi mi ha dato anche la possibilità di essere giornalista per un giorno: spero di non avervi annoiato”.