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L’ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana Luca Toni, ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport, ai quali ha palato dei bianconeri e del mercato della squadra di Torino: “Per il vice Vlahovic punterei su due diverse tipologie di punte: o un giovane di prospettiva che possa crescere alle spalle del serbo, o un giocatore esperto che accetti di partire come sua alternativa. Quest’ultimo deve essere un attaccante consapevole del proprio ruolo, non deve mettere troppa pressione a Vlahovic, ma un po’ di pepe sì, perché quello fa sempre bene. L’importante è che deve accettare di partire come vice. Non è una scelta semplice, anche per questo sono convinto che l’opzione migliore sia quella di andare sul sicuro e riportare a casa Alvaro Morata”.
“Morata vale un piccolo sforzo. Innanzitutto perché parliamo di un attaccante di livello internazionale: è un giocatore che ho sempre apprezzato fin dai tempi del Real Madrid e dalla sua prima esperienza in bianconero. Poi Alvaro è abituato ai grandi palcoscenici, ha un gran feeling con la Juventus e soprattutto conosce bene Vlahovic. Aver già giocato insieme mezza stagione non è un dettaglio da poco, anche perché negli ultimi mesi lo spagnolo ha dimostrato di sapersi integrare bene con il serbo. Morata è duttile. Può agire da attaccante esterno, in un tridente con Vlahovic e un’ala, ma anche da seconda punta. E in assenza di Vlahovic, visto che il serbo ogni tanto dovrà anche riposare, Alvaro può muoversi anche da nove. Per tutti questi motivi sono convinto che, al netto delle valutazioni economiche, l’ex Real Madrid rappresenti l’opzione ideale dal punto di vista tecnico”.
“Arnautovic, per una questione di struttura e caratteristiche fisiche, è un nove che ha bisogno di giocare con continuità per rendere al massimo. Per le punte di stazza è più complicato incidere entrando a partita in corso. Muriel mi è sempre piaciuto molto e sono convinto che non abbia ancora espresso totalmente il suo potenziale. Bisogna vedere se il passaggio in un top club lo possa agevolare da questo punto di vista. Raspadori è diverso, però è un bel talento. Simeone è reduce da una eccellente stagione a Verona, dove ha segnato 17 gol. Giovanni non ha esperienza a livello di big, però è un lottatore. Anche quando non segna, è uno che si sbatte per la squadra. Di Maria ha 34 anni, ma è un giocatore molto forte. Magari non può più garantire un impiego totale, però è uno che con la sua classe può essere decisivo anche in mezz’ora se è motivato. Ma non dimentichiamoci che Allegri ritroverà Chiesa e gli strappi dell’azzurro saranno importantissimi”.
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