Carlo Tavecchio è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio, nel programma 1 Football Club. L’ex presidente della FIGC ha detto la sua sul Mondiale: “Bisogna prendere atto della grossa crescita di nazionali non presenti in passato nel panorama mondiale come l’Arabia Saudita. Il calcio si evolve e si espande costantemente. Non c’è più la squadra certa, ogni partita nasconde delle insidie. Queste nazioni emergenti hanno portato i loro migliori uomini ad una condizione di competitività assoluta per gareggiare in questo torneo“.
In Serie A troppi stranieri: “Anni fa segnalai già questo problema. Quando in campo sono schierati 20 giovani, la metà sono giovani stranieri, sui quali ricade l’attenzione, l’altra sono italiani. Nelle Primavere ci sono tanti stranieri, tralasciando quelli presenti nei grandi club. Eravamo la Nazione con i portieri italiani più forti al mondo. Ma ad oggi anche in questi ruoli mancano giovani italiani“.
In questo Mondiale ci sono recuperi molto lunghi: “Questo recupero è applicabile come allungamento della partita. È un esperimento di prova, ma sono necessari sempre il buon senso e il criterio. Per me il nuovo sistema non è migliore del vecchio. Favorita per il Mondiale? Credo la Francia, soprattutto se si considera il reparto offensivo dei Blues…”.
La Nazionale: “C’è un problema di fondo. Le nazionali dovrebbero essere la somma finale della capacità del gioco del paese, devono sempre dare il massimo. Mi auguro di vedere l’Italia al prossimo Mondiale, sono il primo tifoso. Ci sono tante suscettibilità, è assurdo che la Nazionale non partecipi a questa competizione. Mancini è un uomo di esperienza e punta sui giovani, speriamo che il tempo gli dia ragione. Avere Bonucci e Acerbi è distante dall’idea di ricostruzione? La teoria della chioccia che fa imparare ai pulcini come si gioca“.