L’Argentina ha conquistato il Mondiale a 36 anni dall’ultima volta e a Buenos Aires impazza la festa dei tifosi. Un successo arrivato in una delle finali più belle della storia e che ha consacrato Messi con l’unico successo che gli mancava. Marco Tardelli ha detto la sua dalle pagine de La Stampa.
Queste le sue parole: “Tra le finali di un Campionato del Mondo da me vissute fuori dal campo, questa è stata certamente la più esaltante, emozionante e magica di sempre. Ma il vero eroe della giornata è stato certamente Lionel Messi. Proprio lui che ha forse iniziato il suo ultimo mondiale con lo spettro sempre presente di Diego Armando Maradona, eroe storico del calcio argentino, amato perdutamente dal proprio popolo. Un popolo con il quale sapeva parlare, sorridere, intendersi, farsi perdonare e farsi amare. Il grande Diego era l’Argentina del cuore e della lotta”.
La consacrazione: “Così Messi veniva spesso rimproverato di non amare abbastanza la maglia, molto spagnolo e poco argentino dicevano i più. Io non voglio fare paragoni calcistici, sarebbe impossibile. Una cosa però mi sento dire, che la Pulce ha raggiunto Diego, non perché ha vinto il mondiale ma perché, proprio come faceva Maradona, ha preso per mano i suoi compagni e li ha trascinati con coraggio, determinazione e la giusta «cattiveria» al traguardo che si era prefissato. […] Ce l’ha fatta e questa vittoria lo ha consacrato come uno dei più grandi di sempre“.