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L’ex calciatore Marco Tadelli, ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport del momento della Juventus e del futuro dei bianconeri.
Marco, sei d’accordo con chi sostiene che il centrocampo è stato l’anello debole della Juve di questa stagione?
“Sì, l’ho sempre detto che la Juve ha delle difficoltà a centrocampo: è il reparto che dovrebbe proteggere la difesa e aiuta l’attacco, se manca quello, o ha limiti di qualità o fisicità il risultato è quello che abbiamo visto in questa stagione”.
Secondo te è stato più un problema di uomini o di schemi?
“Secondo me il problema principale è stata la qualità, elemento fondamentale in mezzo al campo: non credo che al momento la Juve abbia un centrocampo di grandissima qualità”.
In una sorta di radiografia, quali sono i punti deboli e i punti di forza dei singoli centrocampisti che hanno giocato di più? Partiamo ad esempio da Arthur…
“Punti di forza ne vedo pochi… il maggior punto debole è l’assenza di un regista come Pirlo, in grado di dettare i tempi, quando tenere la palla e quando darla, sapeva lanciare e giocare corto. Un giocatore con queste caratteristiche oggi manca alla Juve, ed è un’assenza molto pesante”.
Provando a zoomare sui vari centrocampisti, analizzando le caratteristiche di ciascuno…
“Faccio fatica a ricordare tutti i nomi (ridacchiando, ndr), come a dire che manca il giocatore importante, da ricordare, quello che si è distinto per qualità. Nessuno è stato all’altezza della situazione, di una squadra che deve vincere tutto”.
E ora? La Juve ha bisogno di una rifondazione in mezzo?
“Sì, anche in mezzo. Ma la Juve sta rifondando, e in ogni reparto. Certamente dovrà farlo in maniera molto attenta, perché non può permettersi altri errori”.
Chi terresti, chi lasceresti partire?
“Terrei Bentancur, mi sembra che, appoggiato da altri, potrebbe far parte del centrocampo che sarà”.
Quindi via Arthur, Rabiot, Ramsey e Mc Kennie?
“Sono tutti giocatori discreti, ma non c’è fra loro il fuoriclasse. Puoi anche tenere Rabiot e Mc Kennie, ma serve qualcuno di grande qualità, alla Xavi, o potrei dire anche alla Pirlo”.
Pirlo in più di un’occasione ha detto che sarebbe sceso volentieri lui, in campo…
“E forse forse non scherzava…”.
Chi può essere oggi un Pirlo che possa fare al caso della Juve?
“Non ne vedo tanti in giro, di giocatori alla Pirlo. L’unico centrocampista che mi piacerebbe vedere alla Juve è Barella. E’ un giocatore molto diverso da Pirlo, ma ha qualità e quantità, e insieme a lui dovrebbe esserci un giocatore di grande qualità, che sappia gestire il centrocampo”.
Al momento si fanno i nomi di Locatelli e Jordan: che ne pensi?
“Penso che non siano Pirlo. Locatelli è un buon giocatore, ma non sono convinto che possa fare la differenza. Jordan non lo conosco”.
Di quanti nuovi innesti avrebbe bisogno la Juve? E con quali caratteristiche?
“Due potrebbero bastare, purché validi. Quel che più è mancato quest’anno è un giocatore che ragionasse. Alla Pirlo, appunto”.
“Io ne faccio un discorso di carenza di qualità generale. Poi ci sono state situazioni particolari, legati alla pandemia o a problemi fisici, Pirlo ha dovuto ruotare vari giocatori e di conseguenza si fa fatica ad assemblare una squadra perfetta, però per me il discorso di base resta la mancanza di qualità”.