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Il 18 giugno di 76 anni fa nasceva a Pieris, in un paesino nella provincia di Gorizia, Fabio Capello, uno degli uomini di calcio più iconici e decisivi nella storia di questo gioco. Il classe ’46 nasce calcisticamente nella SPAL, club con il quale esordisce anche in Serie A nel 1964. Dopo un paio di stagioni ben riuscite, Capello attira l’attenzione della Roma, che lo acquista nel 1967. Il regista friulano rimarrà nella capitale per 3 anni, confermandosi come uno dei prospetti più interessanti del calcio internazionale. Nel 1970 l’ex SPAL passa alla Juventus, dove porta a termine il definitivo salto di qualità, segnando 41 reti in oltre 200 presenze, e vincendo 3 Scudetti, prima di passare al Milan in uno scambio con Benetti, e chiudere la carriera in rossonero.
Con il Diavolo Capello intraprende subito la carriera da allenatore, partendo dalle giovanili e successivamente passando nella Primavera. Con l’addio di Sacchi, diretto verso la Nazionale italiana, il friulano viene chiamato a sostituire il tecnico di Fusignano, nonostante la poca esperienza. Il classe ’46 non si fa intimidire e costruisce, pezzo dopo pezzo, uno dei periodi più gloriosi del Milan, conquistando quattro Scudetti, una Champions League, oltre ad altri trofei minori. Dopo alcune stagioni con ombre e luci tra Milan, Real Madrid e Roma, Don Fabio nel 2004 divenne allenatore della Juventus.
Nel biennio il mister friulano portò a termine ottimi risultati, soprattutto in campo nazionale: due Scudetti consecutivi, mentre in Europa la Vecchia Signora si fermò sempre ai quarti di finale. Il buon percorso della squadra costruita nei due anni, fu però cancellato da Calciopoli, con un campionato revocato e l’altro assegnato all’Inter, e la conseguente retrocessione della Juventus in Serie B. Dopo questo esito amaro Capello lasciò Madama, tornando ancora al Real Madrid, prima di allenare la Nazionale inglese e quella russa. La carriera di mister del classe ’46 si concluse poi con l’avventura in Cina al Jiangsu Suning.