Stefano Tacconi, ex calciatore della Juventus, ha rilasciato un’intervista a Verissimo, parlando dell’aneurisma che lo ha colpito nel 2022. Ecco le sue parole: “L’ho passata brutta, pensavo di essere immortale e invece dietro l’angolo c’è sempre qualcosa di inaspettato. È capitato a me, e meno male che c’era mio figlio. Quando sono tornato a casa sono stato annaffiato dai miei cani, è stato bello.
Erano due o tre giorni che ero stanco morto, dovevo aspettarmi qualcosa, avevo mal di testa e c’era qualcosa che non andata. Non pensavo che fosse qualcosa di grave. Ho perso il matrimonio di mia nipote, i 18 anni di mia figlia, però mi hanno visto vivere, che è quello che conta. Dei primi tempi non ricordo niente, ero in coma, ma la fatica che ho fatto nonostante fossi un atleta è stata tanta. La riabilitazione è stata dura, ho dovuto ricominciare a camminare e parlare. Mia moglie e i miei figli sono stati importanti, facevano avanti e indietro.
Ringrazio il Don Gnocchi di Alessandria, di Torino e di Milano. Poi mia moglie, devota di Padre Pio, mi ha prenotato questa vacanza a San Giovanni Rotondo. Ringrazio le fisioterapiste, sono state gentilissime e cattive, ma il loro mestiere è quello. Io sono un po’ pigro, sono state veramente brave. Mi hanno fatto lavorare tantissimo. Mi dicono tutti che devo stare attento perché l’emorragia può tornare e questo mi fa un po’ paura, ma ho la mia famiglia, che è la mia squadra. Mi sono goduto i miei figli. Ora non mi fanno toccare vino e non mi fanno fumare. Mi piacerebbe bere, ma prendo delle belle scoppole in testa”.