TORINO – L’ex giocatore della Juventus Alessio Tacchinardi ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Quando giocavo a centrocampo eravamo io, Conte, Davids e Zidane, quando Edgar e Zizou andavano al 30 per cento diventava dura lo stesso. Perdere a San Siro provoca disagio, perché si può perdere, ma farlo così non è da Juventus, per come la conosco io. È stata una sconfitta inaspettata. Sembrava ci fosse un buon percorso di crescita. Il secondo gol è lo specchio di quella che può ancora essere una serata storta. Ma se domani sera rivedo quella Juve lì, cambia la prospettiva. Quando succedono queste cose a un allenatore, a una società, si accende una spia. O la spegni subito, altrimenti diventa una situazione delicata. Restano le partite importanti fatte, come con Milan e Barcellona, per cui non è il caso di distruggere tutto, ma sarà fondamentale resettare tutto.”
“Ora si deve ripartire con un confronto. Anzi, se uno avesse il tempo sarebbe meglio staccare la testa: alcuni allenatori in situazioni così davano anche tre giorni di riposo. Qui c’è una Supercoppa che incombe, non si può fare. Andrea deve attingere alla sua esperienza da giocatore. Non può usare quella da allenatore, perché ha appena iniziato, ma deve trovare la chiave psicologica. Non hai tempo di recuperare uomini, lavorare sulla tattica, ma conta solo riaccendere la testa dei giocatori. Serve un confronto, devono uscire dalla saletta dicendo “Andiamo a vincere”. Se qualcuno esce con dubbi è dura… In primis bisogna trovare la chiave per Ronaldo, perché il sorrisetto dopo il 2-0 dell’Inter di Cristiano non mi è piaciuto, sembrava una smorfia sarcastica, di resa. Io ho giocato con i top, come Ibra, e trasmettono tutto: felicità, la giusta grinta, ma anche tensione.”
“Parlare del centrocampo di domenica è come sparare sulla croce rossa, però una gara non può fare testo. Il Bentancur di San Siro non è quello che conosciamo. E se fossi stato ds della Juve due anni fa avrei preso anche io Ramsey e Rabiot. Però sono arrivati per fare il salto di qualità e non c’è mai stato. Vorrei vedere da loro un po’ di più di spirito da Juve. Devi uscire avendo dato tutto, loro non so se hanno il carattere giusto. Arthur lo abbiamo visto poche volte, a Kulusevski bisogna trovare un impiego più costante: nella Primavera dell’Atalanta ha giocato anche interno di centrocampo. A lui piace stare vicino alla porta, ma si può provarlo al posto di Rabiot… Questa squadra in mezzo ha poco motore.”
“Io ho ancora fiducia, perché conosco la società e a me Pirlo piace, però quell’atteggiamento lì non deve più esserci. Invece vedere Chiellini battagliare ancora così mi ha ricordato quando è arrivato alla Juve e venne preso sotto l’ala e “gasato” da noi vecchi. Oggi i giovani arrivano e hanno solo Giorgio e Buffon a cui guardare. Quel cordone ombelicale che partiva da Vialli e non si è ancora spezzato comincia tanto a sfilacciarsi. Stanno finendo i portatori di quel Dna, che è il vero segreto della Juve. I nuovi come Chiesa devono rubare il più possibile da loro, che sono il vero tesoro della società.” Ma attenzione perché ci sono grosse novità di mercato in casa bianconera: >>>> Centrocampo da rifare, in estate via libera a cessioni e nuovi colpi: ecco tutti i nomi in ballo! <<<<
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