Il portiere della Juventus Wojciech Szczesny ha rilasciato un’intervista all’emittente polacca TVP SPORT, parlando del suo presente, passato e futuro: “Siamo stati espulsi dalle coppe europee, ora ci sarà più tempo per allenarsi adeguatamente e un po’ più di riposo, per la prima volta nella mia carriera. Non è la fine del mondo per me, siamo stati trattati come siamo stati trattati. Avremo sicuramente tutto il tempo per lavorare durante la settimana. Quando giochi partite ogni due giorni, il programma della settimana prevede che giochi una partita, poi ti alleni per il recupero, poi ti prepari per la partita successiva e giochi una partita. Non c’è tempo per costruire durante la stagione. Ora tutto sembrerà un po’ diverso. Dobbiamo abituarci e lavorare il più possibile per raggiungere il successo in quelle competizioni in cui possiamo giocare”.
“Ho detto più volte che finché la Juventus mi vorrà, resterò lì. Non tengo conto delle voci. So che sono e sarò un giocatore della Juventus. A meno che non mi vogliano. Sono legato a questo club, rispetto le loro decisioni. Mi vogliono qui per difendere la porta della Juventus. Arabia? Ho un sacco di soldi nella mia vita. Preferisco le sfide divertenti e difendere la porta della Juventus è la sfida più bella che posso darmi”.
“Questo club è così abituato a vincere che il giorno dopo aver vinto un campionato avevi voglia di vincerne un altro. C’è frustrazione per il fatto che non abbiamo avuto successo ultimamente. C’è la motivazione per tornare a lottare per gli obiettivi più alti. Cerco di godermi il momento perché non so per quanto tempo potrò giocare ai massimi livelli. Per ora mi sento bene, ma non mi sento pronto per giocare fino ai 40 anni. Come Buffon? No no. Penso di non avere molto tempo a disposizione. Cerco di godermi il momento e il fatto di trovarmi in un posto del genere, mi sento una figura importante nel club. Farò del mio meglio per riportare questo club al top”.
“Ho sempre pensato di concludere la mia carriera mentre ero ancora al top. Non vorrei continuare la mia carriera dopo, solo per scoprire che non ho idea di cosa fare della vita. Non sono triste, sono motivato a fare il più possibile per il club e per me stesso negli ultimi anni. A 20 anni sapevo già che non avrei giocato fino a quarant’anni. Non so quanto la mia situazione di vita cambi la decisione, ma è sicuramente uno dei motivi che mi aiuterà, spero, ad accettare più facilmente che debba finire”.