Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2021 il mondo veniva sconvolto dall’annuncio di una nuova competizione, ovvero la Superlega. La notizia era già nota da alcuni da giorni, ma proprio in quelle ore tutto diventava ufficiale. 12 club, tra cui la Juventus, erano pronti a scrivere una nuova pagina del calcio mondiale, ma le aspettative non furono per nulla rispettate. L’idea era quella di far nascere una nuova competizione, ma elitaria, a gruppo chiuso, con i club più importanti che avevano la facoltà di decidere chi poteva entrare e chi no. La ratio di questa operazione era pressoché chiara, aumentare a dismisura i ricavi, visto che le varie squadre, durante la pandemia, avevano perso tanti milioni e quindi, sotto l’aiuto della banca J.P. Morgan, le squadre erano pronto ad essere ricoperte d’oro, grazie a partite sempre di qualità di big match continui.
Il sogno dorato di Agnelli, Laporta e Perez, i tre fautori della Superlega, non durò molto, solo 48 ore. Nei due giorni successivi all’annuncio, ci fu una ribellione popolare, partendo dai tifosi ed arrivando addirittura a giocatori e allenatori. Inoltre, la pressione dei governi sulle federazioni fu importante e l’Inghilterra, con le sei squadre aderenti, ovvero Tottenham, Manchester City, Manchester United, Arsenal, Chelsea e Liverpool, fece marcia indietro poco dopo. Lo stesso fecero Milan, Inter e Atletico Madrid, mentre restarono in sella per un nuovo progetto futuro Barcellona, Real Madrid e Juventus, con tanto di veleni tra di loro e la UEFA. Comunque, tutto finito, la Superlega nasce e muore nel giro di due giorni.
Attualmente la situazione è in stallo, periodicamente escono notizie su una possibile riproposizione del torneo, con alcuni cambiamenti più democratici, ma lo spettro della nuova competizione resta sempre dietro l’angolo, anche se la UEFA, intanto, è pronta a inaugurare il nuovo format della Champions League.