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Il calcio è stato scioccato dalla nascita della Superlega, che dopo quanto accaduto nella notte sembra destinata a naufragare prima del previsto. I tifosi della Juventus, squadra tra le fondatrici della nuova competizione, hanno espresso il loro disappunto fuori dall’Allianz Stadium, dove nella notte sono apparsi due striscioni contro la decisione di Andrea Agnelli: “La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata. Noi siamo la Juventus F.C. No alla Superlega… Vergognati!” il messaggio non troppo velato rivolto al presidente bianconero da parte dei Viking, con un altro striscione che è apparso sui cancelli dello stadio: “Conti in rosso, deficit e Superlega, dei vostri tifosi non ve ne fotte una sega!”
Una reazione dura, che arriva dopo una giornata, quella di ieri, molto convulsa, con il tecnico del Sassuolo De Zerbi che ha condannato duramente la neonata lega: “Non ho piacere a giocare questa partita perché il Milan fa parte delle squadre fondatrici. L’ho detto a Carnevali e ai miei giocatori. Poi se Carnevali mi obbligherà allora andrò, ma devo dire che ci sono rimasto male. Ieri prima dell’allenamento ho parlato con i ragazzi della situazione, di quanto sta accadendo. Ho espresso loro il mio pensiero. Sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un vero e proprio colpo di Stato, nei contenuti e nella modalità. Potevano farlo alla luce del sole invece di fare comunicati a mezzanotte. Il gioco del calcio è di tutti ed è meritocratico. Il comportamento di questi club va contro il diritto del più debole, al quale impedisci di crearsi la strada. È come se il figlio di un operaio non possa in futuro sognare di poter fare il dottore o l’avvocato. È come se dicessero: “il pallone è mio, gioco io, lo porto via””.
“Quest’anno siamo partiti con questa società e questi giocatori con il sogno dell’Europa, poi forse io e la mia società siamo cog… perché ancora sogniamo a differenza di altri. Però qualche risultato lo abbiamo portato a casa. Se questo è il calcio moderno, è una roba che purtroppo non rispetta l’uomo. Non ci interessa se quelle squadre sono indebitate. Queste società sono gestite da potenti e prepotenti, ma non per questo debbono farla pagare alle piccole società che al loro contrario fanno le cose nella giusta maniera”. Intanto, parlando di mercato, Paratici valuta 15 grossi colpi a parametro zero, almeno in due possono arrivare<<<
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D\'accordo su tutto tranne sul fatto che la storia non sia già stata infangata qualche decennio fa da qualche vecchia dirigenza.