Soulè: "Alla Juve imparo qualcosa ogni giorno, Allegri mi ha insegnato tanto"

Soulè: “Alla Juve imparo qualcosa ogni giorno, Allegri mi ha insegnato tanto”

Matias Soule
Il calciatore della Juventus ha parlato della sua esperienza con la squadra bianconera e del suo rapporto con allenatore e compagni

Il calciatore della Juventus Matias Soulè ha parlato intervistato dai microfoni di Tnt Sports Argentina, ai quali ha parlato della sua carriera, della squadra bianconera, e del rapporto con Allegri e con i compagni: “Ogni giorno nella Juve imparo qualcosa in più, miglioro. Studio ogni secondo del lavoro di Di María: sono mancino come lui e gioco nel suo ruolo. È eccezionale, lo ammiro in tutto: come controlla la palla, la qualità che ha, come calcia, la sua forza mentale. Grazie ad Allegri ho imparato a muovermi meglio: mi dà molta fiducia e questo mi aiuta a crescere”.

“A Paredes e al Fideo ho regalato due Mates per ringraziarli di averci reso campioni del mondo. Il Mate lo prepariamo a turno, tutti. Solo che Leandro è pigro. A proposito di mate: io ed Enzo Barrenechea, che per me è un fratello, stiamo argentinizzando Garnacho: lo obblighiamo a dire “che, boludo” e a bere il Mate. Con Lukita Romero, Tiago Geralnik, Franquito Carboni, Valen Carboni e Nico Paz vogliamo essere il futuro della Selección”

“Era novembre del 2021. Io e Gastón Ávila eravamo in ritiro con la Nazionale A ad Ezeiza. Al tavolo da ping pong c’erano Lionel Messi e Rodrigo De Paul. Stavano giocando, ci siamo avvicinati e abbiamo chiesto loro se li potevamo sfidare. Quei due sono dei mostri di competitività: mi ricordo che davano tutto in ogni punto, erano sudatissimi! Comunque non mi aspettavo una convocazione nella Nazionale maggiore: girava voce che avrei fatto parte del gruppo della Sub 20, quello sì. Un giorno mi si avvicinò il direttore della Juventus Next Gen e mi disse che Scaloni mi aveva convocato: è stato pazzesco. Ho mandato un messaggio a mio padre: “Ho una notizia da darti”, ma non gli ho spiegato i dettagli. Quando sono tornato a casa gliel’ho detto non ci poteva credere”.

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