Chris Smalling, difensore della Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, parlando anche di Vlahovic e della Juve. Ecco le sue parole: “Lukaku? A volte non si sa bene cosa accade davvero dietro le quinte. Pensavo potesse restare all’Inter. Quali sono stati le punte più difficili da marcare? Dico Vlahovic e Immobile, ma è stata dura anche contro l’Atalanta, che gioca sempre con due punte fisiche. Sfide diverse, che mi piacciono.
Finale di EL? Sconfitta molto dolorosa: eravamo fiduciosi, pur sapendo di giocare contro una grande squadra. Ma le sensazioni erano positive, soprattutto dopo un primo tempo dominato. Poi i rigori, si sa, fanno storia a sé. Quest’anno dobbiamo fare di tutto per cancellare quell’amarezza. Il derby? Ho giocato il derby di Manchester anche se la rivalità più forte è tra United e Liverpool. Ma il clima di un Roma-Lazio non è paragonabile: come ambiente, attesa, avverti qualcosa di diverso.
Sono sincero, non mi piacerebbe fare l’arbitro: è un lavoro difficile, per definizione è quello che non può vincere mai. Tutti commettiamo errori ed è sempre difficile accettarli, soprattutto quando sono gravi, a volte è frustrante. Ma in una stagione ci sono fischi contro e altri a favore. Mou? La cosa più importante è vincere. Poi si dicono tante cose, soprattutto se di mezzo c’è Mou. L’ideale è trovare un equilibrio tra spettacolo e vittoria. Ma alla fine conta vincere, la stagione si misura sui successi. Avevo ben chiara la voglia di restare a Roma dove sono sempre stato molto bene. Ho parlato con Mourinho, Pinto e la proprietà, ho ascoltato le ambizioni e non ho avuto esitazioni. Con questi tifosi poi…. La Champions? Troppo, per un club come la Roma è l’obiettivo minimo. Anche questo ci deve dare la spinta per una maggiore regolarità. Non siamo contenti di essere finiti dietro la Lazio e che loro giochino la Champions e noi no. Ma sono sicuro che questo ci darà la motivazione giusta per risalire”.