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L’ex difensore del Manchester United e della nazionale francese vice campione del mondo nel 2006 Mikael Silvestre ha parlato intervistato dai microfoni di Ladbrokes di Paul Pogba, criticando il francese e le sue prestazioni: “Il vero problema di Pogba è la costanza. O meglio, la mancanza di costanza. Quando è al top in una gara, il suo livello è davvero ottimo, ma trova difficile ripetere quella partita anche nella gara seguenti. Io la vedo in questo modo: Pogba è un giocatore di livello mondiale, ha sicuramente attributi di livello mondiale. La domanda è: può esserlo ogni tre giorni? Non sono sicuro che possa farlo. Non l’ha fatto per il Manchester United, non sono sicuro che possa farlo nemmeno per la Francia”.
“Sono sempre felice di vederlo in campo per club o nazionale, so che è stato sfortunato con gli infortuni. La parte frustrante è che non l’abbiamo visto raggiungere i suoi livelli settimana dopo settimana. Non so se si tratti di un problema psicologico o di qualcosa di fisico. Sono un tifoso del Manchester United e un sostenitore della Francia, quindi spero sempre che chiunque rappresenti queste due squadre dia il meglio. Abbiamo visto cosa Pogba possa fare nella gara contro la Germania”.
Intanto Weston McKennie ha parlato della sua vita a Torino: “Ovviamente essere alla Juventus significa essere nel club più grande d’Italia in questo momento, quindi ogni volta che vado in città, cosa che non faccio spesso, vengo fermato probabilmente ogni 10 metri. È una delle cose che mi piace fare uscire. Amo stare fuori perché mi piace interagire con le persone ma mi piace anche godermi la mia privacy. Anche quando indosso una ‘maschera’ e una felpa con cappuccio, la gente ancora mi riconosce. In Italia, le persone ti seguono per tipo 200 metri, entrano nei negozi in cui stai entrando tu, ti mettono all’angolo e ti scattano foto, cosa che sento parte della professione, ma è anche una delle cose che a volte infastidisce quando voglio stare da solo, godermi una passeggiata o portare fuori i miei cani. Anche i miei cani in Italia sono riconoscibili ora, quindi è un po’ difficile uscire. La prima volta che ho visto Ronaldo stavo entrando nella stanza del fisioterapista per andare dal mio medico e l’ho visto uscire in mutande. Ho pensato, ‘OMG, è davvero lui!’. Ho fatto tutto il possibile per comportarmi normalmente e non passare per un fan totale, perché sarebbe stato il mio compagno di squadra”.