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Il 2021 è stato un anno molto particolare, segnato da una pandemia che ha stravolto le nostre vite cambiando completamente la nostra routine. Mascherine, quarantene e tamponi sono diventate parole di uso comune, e anche il mondo del calcio ha risentito di tutta questa situazione. Non solo da un punto di vista economico, con stadi chiusi e ingenti perdite monetarie, ma anche in campo. Ora quest’anno è quasi finito e la speranza è che il 2022 possa regalare a tutti un po’ di normalità. Le premesse non sono però delle migliori…
La variante Omicron sta facendo crescere i casi in giro per tutta l’Italia e lo Stato, preoccupato dall’aumento dei contagi, ha deciso di correre ai ripari. Prima di tornare in lockdown e chiudere tutto il Bel Paese si proverà a limitare i danni limitando gli accessi a tutto ciò che non è essenziale, a partire dal calcio. Il nuovo decreto sottoscritto nella giornata di ieri impone infatti grosse novità per l’accesso agli stadi. Per prima cosa la capienza passerà dal 75 al 50% e gli spettatori dovranno sedersi a scacchiera, così da aumentare il distanziamento. Per poter accedere ai campi da calcio sarà poi necessario essere muniti di green pass rafforzato, ovvero aver completato un ciclo vaccinale o essere guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi. Il green pass base, quello consegnato dopo un tampone negativo, non sarà quindi più sufficiente. Novità anche per i calciatori che dovranno essere per forza vaccinati. Chi non lo è non potrà scendere sul rettangolo di gioco.
Norme dure ma rese necessarie da una situazione che si fa ogni giorno più grave. Solo in casa Juventus, ad esempio, i casi di positività sono numerosi tra Women, Under23 e Under19. Per fortuna nessun membro della prima squadra è stato ancora contagiato, ma la situazione andrà tenuta sotto osservazione.