Aldo Serena, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua a Tuttosport su Vlahovic. Ecco le sue parole: “Va detto che i tre centrali giallorossi, Mancini, Smalling e Ibanez, sono tre ossi duri fisicamente attrezzati, però Dusan avrebbe potuto giocarsela un po’ di più, invece mi è parso rassegnato: doveva essere più tenace e battagliero, a maggior ragione con un Kostic in giornata di grazia.
L’esterno bianconero ha fatto un partitone… Ha messo alle corde Zalewski e servito palloni tagliati al punto giusto secondo me, anche se i centrali sono posizionati bene, l’attaccante deve seguire l’istinto e muoversi in anticipo, intuire quello che può essere… Vlahovic e Kostic si conoscono da tempo, non solo alla Juve ma anche in Nazionale: dopo tanti allenamenti insieme l’attaccante deve sapere, a seconda di come si muove Kostic, dove metterà la palla e quindi scegliere se andare in anticipo oppure staccarsi dal difensore per impattare. Invece Vlahovic ha scelto di giocarsela aspettando il cross da fermo: così diventa difficile superare gli avversari.
Adesso direi che è anche un problema mentale. In campionato ha fatto 8 gol, anche con la pubalgia: io l’ho avuta ed è insidiosa oltre che fastidiosa, a volte stai bene, a volte hai delle fitte lancinanti, non puoi allenarti con intensità e continuità. Però è guarito, ora deve ritrovare sotto il profilo mentale quel modo spensierato con cui giocava a Firenze. In viola si inventava azioni, dribbling e provava la giocata perché lui è un attaccante completo, che sa anche fare cose diverse. Mi rendo conto che la pressione quando giochi alla Juve e in momenti difficili come questi può condizionare, l’attaccante però non deve perdere un’idea, uno spunto, un colpo, osare e rischiare inventandosi qualcosa: lui ha la capacità di farlo invece sta giocando in maniera troppo lineare”.