Secco: "Buffon? Il 2006 la sublimazione della sua carriera"

Secco: “Buffon? Il 2006 la sublimazione della sua carriera”

Notizie Juve, le parole di Secco.
Alessio Secco, ex dirigente della Juventus, ha detto la sua sul ritiro di Buffon, parlando dell'ex portiere bianconero.

Alessio Secco, ex dirigente della Juventus, ha detto la sua a Tuttojuve.com, parlando di Buffon. Ecco le sue parole: “Quanto accaduto nel 2006 è la sublimazione del suo modo di essere. Gigi aveva appena vinto la Coppa del Mondo, era il migliore e poteva decidere di andare ovunque desiderasse. La sua decisione di rimanere alla Juve fu assolutamente spontanea e non sollecitata da nessuno. Stavamo mettendo insieme i pezzi in quell’estate, ricordo davvero la grande difficoltà vissuta. Quando ci comunicò che voleva restare, per noi fu una grande benedizione. Lui era, senza mancare di rispetto a tutti gli altri, quello con più mercato, e per qualche compagno fu un segnale positivo da prendere come esempio. La sua fu una scelta coraggiosa, una di quelle che dimostra ancor prima il valore dell’individuo più che dello sportivo.

C’è sempre stata grande generosità in Gigi, non ha mai ragionato con un secondo fine o calcolando le varie situazioni. Affermare che abbia una grande conoscenza di questo mondo è abbastanza banale, è in possesso di un carisma piuttosto spiccato. Lo vedrei meglio come capo delegazione, come scritto dai giornali, piuttosto che nel ruolo di un agente sportivo. Il Gigi degli ultimi anni è più maturo che scanzonato, credo possa essere un esempio per i più giovani. Lo vedrei meglio sotto queste vesti.

Ricordo? Non è il più immediato, ma ricordo il suo fare scanzonato all’interno dello spogliatoio. Gigi era quasi sempre di ottimo umore, scanzonato, aveva voglia di scherzare e da quel punto di vista era un capo banda. Era dissacrante, un bontempone, non potevi mai rilassarti con lui nei dintorni. Nel senso buono della frase, ti dovevi aspettare sempre di tutto. Per me Gigi e Neuer sono stati i due mostri sacri della loro epoca. Poi essendo stato il portiere della Juve, è chiaro che lo metto sul gradino più alto del podio. Anche lui, che è sempre stato super onesto, non avrà difficoltà a riconoscere il valore dell’estremo difensore tedesco. E’ un ragazzo molto profondo, con una sensibilità d’animo che non traspariva subito per il suo fare istrionico. Riusciva ad esser divertente e scherzoso, ma allo stesso tempo serio e maturo nel momento in cui la situazione lo richiedeva. Gigi poteva apparire in una certa maniera, ma era tutt’altro che superficiale”.