TORINO- Si è conclusa ieri la seconda giornata del girone di ritorno di Serie A. Il Milan, trascinato dal solito Zlatan Ibrahimovic, ha risposto subito alle vittorie di Inter (2-0 a Firenze) e Juventus (2-0 casalingo alla Roma). I rossoneri consolidano così il loro primato in classifica a +2 dai cugini nerazzurri, mentre la squadra di Andrea Pirlo, dopo un inizio di stagione complicato, si è rifatta sotto ed occupa ora il terzo posto a -7 dagli uomini di Stefano Pioli. La lotta scudetto, mai come quest’anno, è quindi apertissima e per la Vecchia Signora sarà difficile portare a casa il decimo allora consecutivo. Nel suo solito editoriale per calciomercato.com, il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato così la situazione, soffermandosi sui goleador che stanno trascinando le tre big:
“La classifica dei cannonieri è paradossalmente insolita. Primo Ronaldo, poi Lukaku, Immobile, Ibrahimovic, tutti nello spazio di due gol dopo ventuno partite. Cioè niente, stesso rendimento per tutti, tranne Ibrahimovic che ha fatto i suoi gol nella metà del tempo. Dove sta il paradosso? Nella nostra abitudine a considerare questa classifica come normale. Le squadre migliori, i cannonieri migliori. Non è così da un pezzo. Negli ultimi undici anni, quindi un’epoca, i migliori cannonieri non hanno mai giocato nelle squadre che hanno vinto il campionato. Parlo di Di Natale, Immobile, Cavani, Higuain, Dzeko, Icardi, Toni, Quagliarella. Lo stesso Cristiano Ronaldo il primo anno di Juve è arrivato quarto con 21 reti, dietro a Piatek, 22. E l’anno dopo è arrivato secondo. La novità di questo campionato sta nella novità di questa classifica che sembra vecchia. E’ un ritorno alla grande punta determinante, a un gioco più riparato, meno brillante ma più di sostanza. Direi un buon gioco all’italiana. Inzaghi alla Lazio lo ha sempre fatto, Conte anche dove è andato, Pirlo ha cominciato forse in tempo, Pioli lo interpreta. E sono in testa”.