[fncvideo id=666002 autoplay=true] Mario Sconcerti, giornalista, ha parlato nel suo editoriale per calciomercato.com. Queste le sue parole: “Temo che Platini sulla Superlega abbia idee confuse. Ricorderei in generale alcuni punti fermi della vicenda. Punto primo: nessuno contesta il diritto di organizzare un proprio campionato. Infatti Real Madrid, Barcellona, Juve e altre l’avevano organizzato. Non sono arrivati i carabinieri a fermarli. Sono stati i clienti a rifiutarlo. Cioè i consumatori di un prodotto che non gradivano. E allora, signor Michel, dov’è l’ingiustizia? Punto secondo: la cosa orribile della superlega non è tentare di esistere, è costruirsi un campionato dove si scelgono da soli gli avversari e non ci sono rischi sportivi, per esempio promozioni e retrocessioni. Questo non è sport né spettacolo.
Poi ancora: “Punto terzo: Andrea Agnelli non è la Juve e non è sempre esistito, è esattamente come Ceferin e chiunque di noi, destinato a passare. Punto quarto: la storia di una famiglia, di un’azienda, di una nazione, qualunque sia, non dà diritto a giocare nel lavoro in uno stesso momento con una squadra e il suo avversario. Resta scorretto chiunque tu sia. E Agnelli tra lega e superlega, questo ha fatto. A proposito di Juventus ha parlato ai microfoni di calcioshop Federico Chiesa: “Ricordo con emozione l’esordio in Serie A. E’ stato il raggiungimento di tanti anni di sacrifici, poi ci sono state serate che porto con me. Una partita che mi ha fatto arrivare a certi livelli è stata con la primavera a Torino con la Juve primavera, quarto di finale di Coppa Italia in cui ho fatto gol. Mister Sousa mandava i giovani a giocare in primavera per un fatto di umiltà, per vedere se anche lì avevamo la stessa passione e la stessa voglia. Certe volte quando fai un passo indietro snobbi la gara, non la affronti con la stessa cattiveria. Lui invece voleva vedere se avevi questi valori. Quello è stato un grande momento per me, non bisogna sottovalutare nessun tipo di partita, affrontarla con superficialità”.