Sconcerti: "Problemi Juve? Il buon tifoso sta lì anche per accettare, non solo per vincere" - JuveNews.eu

Sconcerti: “Problemi Juve? Il buon tifoso sta lì anche per accettare, non solo per vincere”

Mario Sconcerti
Il noto giornalista ha parlato

[fncvideo id=660286 autoplay=true] TORINO – Mario Sconcerti, giornalista, ha parlato attraverso il suo editoriale per calciomercato.com della Juventus e dei suoi recenti problemi: “E’ interessante osservare la crisi di nervi degli juventini anche in tempi neutri come questi di nazionale. Non si smette di attaccare Pirlo, anzi si allarga la critica a dirigenti e proprietà. Mettiamo pure che Agnelli, Nedved e Paratici abbiano sbagliato, che la Juve sia stata costretta a interrompere una striscia di risultati che non ha precedenti. E allora, dov’è il problema? Il buon tifoso sta lì anche per accettare, non solo per vincere. Altrimenti non è un tifoso, è un saprofita. Si prende il meglio di una cosa dando il proprio minimo. Mi sembra che nel periodo dei social la Juve sia diventata la prima della categoria. La conseguenza è che questo l’allarga, la dilata, ne inflaziona l’immagine e la qualità. La differenza della Juve, il suo secolo di aristocrazia industriale, di privilegi conquistati sul campo, vengono dimenticati dallo spargersi di scismi qualunque fino alle periferie dell’impero. Così alla fine la Juve stessa diventa periferia. Il bisogno di vincere sempre è il bisogno di chi non ha mai combattuto, altrimenti conoscerebbe i diritti e i limiti dei contendenti. E saprebbe che essere juventini non è un privilegio né una distinzione, è solo una scelta libera a tutti”.

Juventus

A proposito di Juventus, oggi ha parlato in conferenza stampa il tecnico Andrea Pirlo: “I tre giocatori coinvolti nell’episodio dell’altra sera (Arthur, Dybala, McKennie) non sono convocati per la partita di domani. Dobbiamo affrontare questa gara con grande rabbia, perché dopo la sconfitta con il Benevento abbiamo voglia di rivalsa. Il derby va sempre giocato con aggressività. L’approccio è sempre lo stesso perché giochiamo con l’obiettivo di vincere tutte le partite. Il Torino nel passaggio da Giampaolo a Nicola è cambiato. Sono due allenatori completamente diversi e giocano con moduli differenti”.

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