Sconcerti: "Pirlo non ha motivato i suoi. Ronaldo sul filo dell'imbarazzo"

Sconcerti: “Pirlo non ha motivato i suoi. Ronaldo sul filo dell’imbarazzo”

Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, il giornalista ha analizzato il ko della Juve a Oporto

I gol messi a segno da Tameri e Marega hanno regalato la vittoria al Porto nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro la Juventus, alla quale non è bastato il gol messo a segno nel finale da Federico Chiesa. Una brutta partita da parte del club bianconero, chiamato ora alla rimonta nel ritorno di Torino in programma il prossimo 9 di marzo per evitare la seconda clamorosa uscita di scena consecutiva a questo punto della competizione. Nel suo editoriale per il quotidiano Il Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato la debacle dei campioni d’Italia in carica.

Sconcerti ha prima affrontato il tema Pirlo, incapace secondo lui di incoraggiare a dovere la sua squadra, a differenza di Conceicao: “Non eravamo abituati in Champions a una Juve così ingenua. Ma è stata una partita peggiore di quella di Napoli dove almeno due guizzi erano esistiti. Ripeto, è sempre tutto superabile, ma anche la Juve lo è. La distanza tra la squadra e la realtà sta crescendo, mancano le reazioni, è evidente un problema di guida e di carisma. Non basta conoscere il calcio per farlo nascere. Troppo facile. Serve saper motivare gli uomini che lo giocano. Con molto meno Conceicao c’è riuscito. Pirlo no”. [fncvideo id=656451 autoplay=true]

Sconcerti ha poi continuato parlando di Cristiano Ronaldo, rimasto a secco per la terza gara consecutiva: “Ronaldo è ormai sul filo dell’imbarazzo. Adesso il problema è evidente e quasi incomprensibile. Finora si era limitato a segnare e a giocare meno bene. Ora Ronaldo è scomparso. In un’azione complessa ha perfino scalciato l’aria come un vecchio senza equilibrio. Ha qualcosa, va aiutato, comunque la pensi lui. Non basta nemmeno l’errore consueto di tenerlo in mezzo alle difese, c’è qualcosa di forte che lo
frena. E senza di lui la Juve è normale, come molti suoi avversari”.

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