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L’ultimo weekend di Serie A non ha portato con sè grandi sorprese. Le prime della classe, a cominciare dall’Inter capolista, hanno infatti tutte vinto, lasciando così invariata la classifica rispetto al turno precedente. In testa abbiamo sempre l’Inter di Antonio Conte, con un vantaggio di ben undici punti sul secondo posto e diretta a vele spiegate verso uno scudetto che da quelle parti manca dall’ormai lontano 2010, anno del famoso “triplete” conquistato con Mourinho. In seconda posizione i cugini del Milan che, dopo l’ottimo girone di andata, stanno avendo diversi passaggi a vuoto e si trovano così ad un solo punto dalla Juve campione in carica (63 a 62).
I bianconeri, che fin qui hanno avuto un rendimento altalenante, erano scivolati al quinto posto dopo il pareggio nel derby, ma le vittorie con Napoli (mercoledì nel recupero della gara del 4 ottobre) e Genoa (ieri), li hanno rilanciati verso la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Al quarto posto l’Atalanta a 61 mentre, dal quinto posto occupato dal Napoli al settimo della Roma, ci sono solamente 5 punti di distanza. Mario Sconcerti, nel suo editoriale per il Corriere della Sera, ha fatto il punto della situazione:
“Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più. La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio”.