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La Juventus si allontana sempre di più dalla zona Champions League. Sconfitti con un sonoro e meritato 3-0 tra le mura amiche dell’Allianz Stadium dal Milan, i bianconeri sono ora scivolati al quinto posto in classifica ad un punto dal Napoli quarto, ma con gli scontri diretti a sfavore con le squadre che li precedono. A tre giornate dal termine la situazione è delicata e il rischio di rimanere fuori dalla massima competizione europea è ora più elevato che mai e anche il futuro in panchina di Andrea Pirlo appare avviarsi verso l’esonero al termine del campionato. Tramite il suo editoriale per calciomercato.com, il giornalista Mario Sconcerti ha così analizzato la situazione:
“Contro il Milan è venuta fuori la differenza tra una squadra pronta e una che non lo è mai diventata. La Juve è una squadra mai nata. Qualche buona individualità, un attaccante capace di segnare da solo una trentina di gol a campionato, ma niente che riesca a stare insieme. E’ stata una squadra costruita con disattenzione, forse davvero in difficoltà economica, forse troppo abituata a se stessa. Ma la Juve è stata una società e una squadra dall’aria sbandata. Non ne ricordo una più occasionale dai tempi del dopo Calciopoli.
Credo che anche Pirlo ieri abbia pagato i suoi limiti. Gli attaccanti erano condannati ad andare da soli. Non c’era nessuno che avesse la qualità per costruire un’idea. Chiesa, Ronaldo e Morata, sono tre attaccanti verticali, cadono addosso all’uomo, non cercano lo spazio. Dybala poteva essere tentato prima, non per condizione, ma per caratteristiche. Rabiot, Bentancur e McKennie non possono giocare insieme, si eliminano a vicenda, non fanno reparto. E lo stesso Arthur, ormai lontano, non è mai stato un play, è un mediano alla Fred, qualità nel ripartire, non un inventore. Per questo l’errore è stato dovunque”.