[fncvideo id=670034 autoplay=true] Mario Sconcerti, giornalista, ha parlato di Juventus attraverso il suo editoriale per calciomercato.com: “Quattro giornate raccontano un decimo del campionato, ma qualcosa raccontano. Si può per esempio andare a vedere quanto ha inciso il calendario tra le sette squadre che da sempre sono date in corsa. Cioè Inter, Milan, Atalanta, Napoli, Juve, Roma e Lazio. Qui vengono fuori argomenti interessanti. Solo Juve e Milan hanno già avuto due scontri diretti, cioè due partite dentro quel pacchetto di squadre. La Juve ha giocato a Napoli e in casa col Milan, una sconfitta e un pareggio. Il Milan ha battuto la Lazio e pareggiato con la Juve. Il Napoli ha battuto la Juve. Inter, Atalanta e Roma non hanno ancora avuto confronti diretti. Sono cioè ancora da testare contro gli avversari migliori.
Questo ha una sua importanza, indica comunque una differenza.
Dice per esempio che il Milan è quello che esce meglio da questa classifica interna, 4 punti, ma anche che il Napoli ha fatto quello che doveva: una partita, una vittoria (con la Juve). Chiarimenti già fondamentali Fuori dai giochi per lo Scudetto? Le statistiche dicono questo. Nel 1961-62 la Juve aveva due punti dopo 4 giornate e alla fine arrivò 12ª. A favore della Juve c’è la poca qualità complessiva, ma mi sembra durissima recuperare. Il problema di Allegri? Ce ne sono un po’, ma credo che il problema centrale della Juve si veda dal fatto che non riesce a utilizzare Chiesa, perché preferisce un altro giocatore inferiore – Rabiot – ma che gli dà più equilibrio.
Ho l’impressione che Chiesa non soddisfi Allegri. Se tu vai a vedere in queste ultime due partite – contro Milan e Napoli – Allegri ha fatto tre cambi, come se fosse ancora fermo al regolamento di due anni fa. Con l’Empoli ha fatto quattro cambi e con l’Udinese ne aveva fatti cinque, addirittura tre al 15° del secondo tempo cambiando il volto della squadra e il suo atteggiamento tattico. Mi pare chiaro che Allegri non è abituato a gestire cinque cambi”.