Sconcerti: "Bella Italia, Mancini ha fatto ritrovare le motivazioni"

Sconcerti: “Bella Italia, Mancini ha fatto ritrovare le motivazioni”

Mario Sconcerti
Il direttore, sulle pagine del Corriere della Sera, ha analizzato la vittoria di ieri sera dell'Italia contro l'Ungheria in Nations League.

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Mario Sconcerti, sulle pagine del Corriere della Sera, ha fatto la sua analisi della vittoria per 2-1 dell’Italia sull’Ungheria: “Bella Italia, […] gioco veloce, sempre 6 giocatori negli ultimi 20 metri, tocchi rapidi, molta corsa. È un gioco non facile da ottenere perché faticoso. L’Italia era un anno che l’aveva dimenticato. […] Il migliore […] come prospettiva, mi è sembrato […] Raspadori. È il più giocatore di tutti, attacca con tecnica e arriva quasi sempre primo sul pallone. È cresciuto molto in una stagione, dimenticando un po’ il gol, ma alzandosi sul piano fisico e della classe.

Era molto atteso Gnonto: è stato un lampo continuamente interrotto, ma anche lui, visto in prospettiva media, sembra proprio un giocatore reale. Ha un ruolo da gioco corto, difficile per un ragazzo, lo spazio lo costringe quasi sempre all’effetto. A volte sbaglia i tempi, a volte cerca troppa ironia, ma è uno spillo, crea sempre dolore. Il migliore ieri è stato Pellegrini, stavolta nel suo ruolo vero di centrocampista offensivo. Forse con Verratti e Barella è in generale l’italiano più pronto. Può diventare il giocatore diverso che prende in mano la squadra. Ha l’unico limite di essere il più flessibile tra i buoni centrocampisti che abbiamo.

La sorpresa è stato Politano, erano mesi che non si vedeva saltare l’uomo con questa facilità. In sintesi un’ottima Italia, perché ha giocato bene appena inventata, perché meritava almeno il 3° gol e perché ha ritrovato il piacere di essere Nazionale. E anche perché in fondo oggi in Nations League ha 3 punti in più dell’Inghilterra. Questo torneo è un trucco, lo stanno sbagliando in molti. […] Più dei giocatori, contano le loro vere motivazioni. L’Italia sembra averle ritrovate insieme a giocatori che non sapevamo esistessero. Mi fa piacere sia riuscito a farlo Mancini, mi piace chi balla sui propri errori e resta con l’orecchio sulla musica

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