Sconcerti: "L'Inter ha il calendario più bello ma non può cambiare"

Sconcerti: “L’Inter ha il calendario più bello ma non può cambiare”

Mario Sconcerti
Il noto giornalista è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, per parlare delle squadre impegnate nella lotta per lo scudetto e dell'Atalanta.

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Il giornalista Mario Sconcerti è intervenuto a TMW Radio, nel corso di Maracanà, per parlare dei temi del giorno. Questa la visione sulla lotta scudetto: “Il calendario più bello, se così si può dire, è quello dell’Inter. Per il Milan questo è il momento di avere il coraggio di affidarsi al gioco, togliere Diaz e mettere il centrocampo con Kessiè, Tonali e Bennacer. E Saelemaekers è più utile di Messias, che è in difficoltà. E la ricerca del gol, con quel centrocampo lì. diventa più tranquilla. L’Inter non può cambiare, può farlo solo in modo marginale, come puntare su Correa, Lautaro o Sanchez. La squadra nerazzurra in mezzo ha tre titolari senza riserve, può cambiare Dimarco per Perisic ma è poca roba. Mancano alternative in realtà. Inzaghi poi non ama cambiare troppo la squadra, comandano i titolari o gli infortuni. Con i giocatori che ha, può adottare soluzioni diverse. Se stacchi in avanti Dumfries e Perisic, trasformi la squadra ma hai meno difesa, ma sono tutte mosse durante la partita“.

Sconcerti ha indicato il tecnico come quello con più intuizioni: “Spalletti, che è anche il più maturo. Ha giocato per esempio con uno Zielinski scarico e anche Insigne e li ha messi fuori entrambi. Sono scelte importanti che la squadra apprezza, perché si sente gestita e rispettata in tutti i propri singoli“.

Sull’Atalanta, tra corsa europea in campionato e percorso in Europa League: “La vittoria in coppa sarebbe fondamentale. Le darebbe un titolo internazionale che completerebbe il cammino fatto in questi anni e poi la iscriverebbe alla Champions del prossimo anno. Credo che questo sia il vero obiettivo. Al momento è più forte a livello internazionale che in Italia. Ce la può fare ad andare avanti, anche se il Lipsia è un’altra Atalanta, dalla nobiltà molto fresca ma fisica, di corsa, proprio come i bergamaschi. Credo che sia una partita aperta, tra due modi di fare calcio molto moderni. Il percorso dell’Atalanta negli anni è stato eccezionale, con un tecnico innovativo. Tanti ora giocano come l’Atalanta di Gasperini. Quel tipo di gioco ha dato tante soluzioni da mettere in atto durante le partite“.

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