“Io ho iniziato a giocare con costanza dall’anno scorso. Quando scendi poco in campo non prendi il ritmo, non ti senti dentro al gruppo. È brutto. Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti a chi gli sta vicino. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 39 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia… Quando a dicembre Ballardini è arrivato a sostituire Maran abbiamo cambiato sistema di allenamenti e di gioco. Ho faticato un po’ ad adattarmi. Adesso, se guardo me stesso in campo, mi accorgo di giocare in maniera diversa rispetto al passato ed è merito dell’allenatore. Sto più dentro alla partita, mi muovo meglio. Il mister mi chiede di correre avanti e indietro, di aiutare la squadra. Sento che sto crescendo come uomo e come giocatore”.