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L’attaccante del Genoa Gianluca Scamacca è stato un obiettivo della Juventus per l’attacco durante il mercato di gennaio: i bianconeri sembravano aver bisogno di una quarta punta e il nome dell’attaccante del Grifone era il primo sul taccuino di Fabio Paratici. Le strade non si sono poi incontrate, e l’attaccante è rimasto sotto la Lanterna, parlando anche di questo nella sua intervista a Sportweek: “Mi definiscono cattivo per il mio aspetto. Però è vero che in campo mi trasformo. Per arrivare al risultato sono disposto a tutto: da una corsa in più al picchiare, tra virgolette, l’avversario”.
“Ibrahimovic per me è un’icona. Vederlo fare certe cose alla sua età, forse con più determinazione di prima, il suo caricarsi la squadra sulle spalle mi affascina e stimola tantissimo. In Olanda colpivo il pallone di tacco e dicevano: ‘Vuoi fare Ibra?’. Ma io certi colpi, il tacco, la suola, li ho sempre avuti, li impari per strada. Sono andato a guardare i video di Ibra e alla fine mi sono detto: Aho’, m’assomiglia. Scherzo”. Di Zlatan vorrei la spavalderia”.
“Io ho iniziato a giocare con costanza dall’anno scorso. Quando scendi poco in campo non prendi il ritmo, non ti senti dentro al gruppo. È brutto. Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti a chi gli sta vicino. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 39 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia… Quando a dicembre Ballardini è arrivato a sostituire Maran abbiamo cambiato sistema di allenamenti e di gioco. Ho faticato un po’ ad adattarmi. Adesso, se guardo me stesso in campo, mi accorgo di giocare in maniera diversa rispetto al passato ed è merito dell’allenatore. Sto più dentro alla partita, mi muovo meglio. Il mister mi chiede di correre avanti e indietro, di aiutare la squadra. Sento che sto crescendo come uomo e come giocatore”.