L’inizio della gara è energico e fatto di diversi contrasti. Il primo vero tiro è una punizione larga di Morata. Il Sassuolo però sa sempre come rendersi pericoloso, come quando Raspadori spaventa Szczesny con un tiro dal limite. Intorno al quarto d’ora di gara la pressione dei neroverdi si fa più intensa, creando potenziali pericoli con attaccanti e centrocampisti. La parte centrale del primo tempo è di marca Sassuolo: dopo una brutta palla persa da Dybala al 25′ Berardi impegna il portiere bianconero, che mette in angolo. Due minuti dopo un flipper in area porta quasi Zakaria al tiro da pochi passi. Sono gli scambi stretti tra le linee da parte della squadra di Dionisi a mettere in difficoltà i bianconeri. Ancora Szczesny deve salvare al 33′ su una conclusione potente di Scamacca, a testimoniare il pallino del gioco in mano al Sassuolo. E con una pressione del genere alla fine il gol arriva, al minuto 38: tacco di Berardi e gol di Raspadori che fulmina Szczesny sul suo palo. Ma nel finale di primo tempo Morata recupera con caparbietà un pallone che Zakaria serve a Dybala: il suo tiro potente batte Consigli e porta all’1-1 al 45′. E poco dopo Morata addirittura sfiora il vantaggio di testa. Così si chiude un primo tempo di sofferenza per la Juve. Il ritmo nella seconda parte della ripresa cala. Nel finale Allegri regala anche qualche minuto al giovane Miretti.
Nella ripresa la Juve riparte come aveva finito e dopo 3 minuti Consigli deve fare un miracolo sul colpo di testa di Morata da calcio d’angolo. Il Sassuolo comunque continua con la sua manovra fatta di tecnica e velocità, seguendo lo stesso copione. Dopo meno di 10 minuti, Allegri prova a cambiare le carte in tavola: toglie Rugani e Dybala per mettere Chiellini e Vlahovic. La Juve crea qualcosa in più e al 60′ è ancora Morata a sfiorare lo specchio della porta. Il mister bianconero cambia anche l’altro componente dell’attacco per cercare il guizzo: Kean per Morata. Il pressing della Juve funziona un po’ meglio, ma comunque il Sassuolo tiene sempre in ansia la retroguardia. Ma proprio quando la partita sembrava incanalata sul pareggio, la svolta. Lancio lungo su cui arriva di testa Alex Sandro che serve Kean: il classe 2000 si gira bene e col mancino beffa Consigli sotto le gambe per l’1-2.
Una partita difficile per i bianconeri, come aveva predetto il mister alla vigilia. Il Sassuolo, se è in giornata, può far male a chiunque e ne ha dato riprova anche questa sera. L’emergenza ormai cronica a centrocampo e l’assenza di Cuadrado hanno pesato molto nell’economia del match dei bianconeri. Nella ripresa però la Juve ha creato di più e il cambio decisivo è stato quello di Kean più che quello di Vlahovic. Una vittoria sofferta, di squadra. Con questi tre punti i bianconeri blindano il quarto posto e puntano al terzo: Napoli a -1.
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