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Il nuovo allenatore della Lazio Maurizio Sarri, ex tecnico della Juventus, ha parlato intervistato nella sua conferenza stampa di presentazione, parlando anche dei bianconeri.
Che momento è della sua carriera?
“In un momento in cui avevo bisogno di questo, di una società con queste caratteristiche, che mi portasse a fare il lavoro nella maniera adatta a me”.
Di quanto tempo avrà bisogno?
“Del tempo è una questione imponderabile, nelle mie esperienze ho visto un po’ di tutto. A Empoli eravamo ultimi dopo 8 giornate, a Napoli dopo 3 partite abbiamo fatto 2 punti, poi abbiamo vinto ripetutamente. Al Chelsea siamo partiti bene, poi c’è stato un periodo di rigetto e siamo ricresciuti dopo. Alla Juve è stata difficile anche se abbiamo vinto il campionato. Una squadra dobbiamo vederla in una competizione lunga, tutto sommato è andato bene. Non so se ci possa essere un contraccolpo iniziale o un rigetto dopo, mi è successo tutto, vediamo come limitare le difficoltà che arriveranno nella prima stagione. Sui mercato abbiamo fatto una lista di ruoli, giochiamo un altro calcio rispetto al passato, fino a questo momento non ci siamo soffermati sui nomi ma sui ruoli e caratteristiche. Il mercato è difficile per noi ma per quasi tutte le squadre, forse solo qualche inglese ha i margini per avere soldi importanti. Mi piacerebbe domani mattina partire con i 24 calciatori definitivi, so che nel calcio attuale è impossibile, vediamo di farlo il prima possibile, dobbiamo essere pronti a soluzioni diverse”.
La Lazio più adatta a lei rispetto alla Juve? Su Luis Alberto?
“Se si parla di Juve, Lazio, sono entità astratte. Le società sono fatte di persone che rappresentano la società, parlare in modo generico è difficile, le persone in questo momento sono più adatte qui, poi può essere una valutazione giusta o sbagliata. Non sarà un percorso semplice e breve, con le squadre nuove all’inizio ho sempre fatto un po’ di fatica. Quando ci sono idee precise, quando sei un allenatore di campo e non gestore è inevitabile. La gente pensa che siano schemi freddi, qui si parla di filosofia, bisogna far passare la filosofia ai giocatori e il proprio modo di pensare. Un percorso abbastanza lungo, mettere insieme 25 cervelli diversi e fargli sposare la filosofia è complessa. Il calcio che mi fa divertire è quello che la sera mi manda a casa contento a prescindere dal risultato. Si può tornare a casa inferocito anche dopo la vittoria. L’obiettivo numero uno è divertirsi, parte dall’allenatore, comincia a divertirsi lui, poi il calciatore, la squadra e anche qui guarda. A differenza dei luoghi comuni che per vincere bisogna giocare male non lo capisco. Si possono perdere delle partite ma giocando bene alla fine si vince. Luis Alberto non ha risposto a una convocazione, è un problema societario dal punto di vista societario, dal punto di vista morale aspetto ch arrivi, parli con me e la squadra, se ci convince il problema svanisce, sennò dovrà chiedere scusa a me e alla squadra”.