[fncvideo id=679923 autoplay=true] Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato in conferenza stampa prima del match di domani di Serie A affrontando il tema allenatori in Italia, nel discorso è ovviamente compresa la Juventus: “Bisogna avere le idee chiare, sempre. Il Liverpool nel primo anno di Klopp è arrivato 11esimo, nel secondo ottavo. Bisogna avere una visione anche a lungo termine. Poi voglio chiarire: io non penso di essere Klopp. Noi italiani siamo maestri nel cambiare appena si fa una cosa male. No, facciamola bene dunque.
Come si accende Felipe Anderson? Se avessi un joystick lo farei subito. Ha delle qualità straordinarie ma al tempo stesso ha un carattere delicatissimo: la sua sensibilità è diversa dagli altri e deve essere tutelato. È difficile farlo riattivare ed è difficile fare scelte su di lui: se lo togli rischi di affossarlo, se lo metti dentro rischi di pagare il suo momento. Calendario? Quando si gioca troppo alla fine si gioca male. Siamo diventati dei registi televisivi noi allenatori, lavoriamo solo sui filmati. Si sta perdendo il gusto di lavorare sul campo. A me non piace, ma magari ad alcuni piace. Non è una questione di soldi per me: io mi divertivo anche in Serie C quando per due volte consecutive sono stato con una società in via di fallimento.
Mercato? Non ho mai parlato con la società di nomi, ho solo fatto presente delle necessità. Secondo me bisogna mettersi seduti per programmare due o tre sessioni di mercato, non mettersi alla finestra per trovare singole occasioni. Così facendo, in 2-3 finestre costruisci una squadra assolutamente seria. Non mi sembra che ci sia questa pressione di dover fare il risultato domani. Ha delle idee e le porta avanti. A livello mediatico mi interessa il giusto, non so mai quello che scrivete. Se vedo un campo verde guardo, se vedo uno studio cambio“.