Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha detto la sua sulla Juventus, parlando a La Stampa. Ecco le sue parole: “Con le piccole, con la sorpresa Marocco che se la gioca con la Francia e tiene il dominio del campo nonostante dall’altra parte ci siano tutte le stelle. Non va bene, così perdiamo interesse. Che la Juve lasci l’iniziativa alla Salernitana con una rosa che costa meno di un giocatore bianconero non é tollerabile. Ero in bici a Milano Marittima, mi sono fermato a vedere quella partita davanti a un bar e poi mi sono pure rimesso a pedalare. Incredulo”.
Sul ricordo di Sinisa Mihajlovic: “Più bravo come giocatore, ma un tecnico coraggioso e il suo calcio mi piaceva. La vedeva giusta, seguiva un pensiero controcorrente in un Paese che ha paura, lui non ne aveva. Il dramma dell’Italia è che non c’è più audacia e si è persa l’innovazione. Se sto parlando di calcio? Parlo di tutto. Il calcio è lo specchio della cultura e della storia di una nazione, noi ci difendiamo perché dopo i romani le abbiamo sempre prese.
Era modesto, quando ero responsabile delle nazionali giovanili, dal 2010 al 2014, veniva spesso a Coverciano a studiare il mio lavoro. Era umile e voleva imparare. È stato tre giorni a vedere l’Empoli di Sarri quando lui allenava già in serie A. Non era presuntuoso”.