Dopo il ko in campionato con il Napoli per 1-0 di sabato scorso, che tiene ora la squadra al quarto posto in classifica a meno otto dall’Inter capolista, la Juve ha rimediato solamente una sconfitta anche in Champions League con il Porto. Nell’andata degli ottavi di finale, i bianconeri hanno giocato una brutta partita, sottotono per quasi tutti i 90 minuti e rimessa parzialmente in piedi dal gol di Federico Chiesa, che tiene ora aperte le speranze di passaggio al prossimo turno. La prestazione, però, non può certamente soddisfare l’ambiente juventino, vista la sconfitta con un club sulla carta di livello inferiore, cui ora bisognerà rimontare il 2-1 nel ritorno all'”Allianz Stadium” del prossimo 9 di marzo. Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico del Milan e della Nazionale italiana Arrigo Sacchi, ha così commentato il ko della “Vecchia Signora” al “Do Dragao”:
“Una Juventus shock per 80 minuti riesce in parte a rimediare all’82’ grazie a un provvidenziale gol di Chiesa. Prima non c’era stata traccia dei bianconeri, che hanno regalato agli avversari una rete dopo il primo minuto e si sono ripetuti all’inizio del secondo tempo. Gli uomini di Pirlo hanno dato l’impressione di un team impreparato motivazionalmente e che partecipasse più ad una amichevole che a un incontro di Champions League.
È stata una serata decisamente da dimenticare. Gli juventini se vorranno passare il turno dovranno entrare in campo con undici giocatori determinati e collegati tra loro non solo dalla qualità individuale ma da un’idea di gioco comune che gli consentirebbe di alimentare le potenzialità dei propri campioni. I bianconeri hanno tutto per qualificarsi ma si ricordino che il calcio è uno sport di squadra con momenti individuali e non il contrario. Negli ultimi 10 minuti gli juventini hanno compiuto alcune ripartenze che hanno evidenziato una chiara differenza di valori in campo”. [fncvideo id=656489 autoplay=true]
