Rossi rievoca un ricordo scomodo: “Quella tripletta alla Juve…”

Nell'intervista pubblicata oggi su Tuttosport, l'ex viola Giuseppe Rossi parla della sua carriera e ricorda i tre gol alla Juve
Giuseppe Rossi

Nella lunga intervista rilasciata a Tuttosport, ‘Pepito’ Rossi ha parlato -tra le altre cose- dei tre momenti da podio della sua carriera. Il centravanti non ha dubbi: Beh quella tripletta alla Juve non posso proprio lasciarla fuori: ha fatto la storia, non solo della Fiorentina ma della Serie A e non credo sia un’estremizzazione, un’esagerazione. Indimenticabile è sta to pure l’esordio in assoluto con la maglia del Man United: giocavamo a Old Traff ord contro il Crystal Palace. Il primo pallone che mi arriva… l’ho lisciato! Non male come inizio in un impianto che tutti chiamano The Theatre of Dreams, il teatro dei sogni, davanti a a 70 mila tifosi. Ho pensato: ‘Porca miseria, così proprio no!’ e ho iniziato a dannarmi, a correre come un ossesso, a ringhiare per recuperare immediatamente il possesso. Ci sono riuscito e sono arrivati i primi applausi: mi sono sentito sollevato.”

E poi sulla Nazionale:Come lasciar fuori, poi, tutti i momenti clamorosi che ho passato con l’Italia, con l’Azzurro della Nazionale: è la maglia più pesante e pure quella più bella. Difenderla è stato il coronamento di un sogno collettivo: non soltanto mio, ma anche dei miei genitori. Nella mia memoria è vivissimo il ricordo della reazione dei miei quando sono tornato a casa dopo la prima convocazione: i loro occhi sprizzavano immensa gioia, orgoglio infinito. Lì ho capito quello che significava quel momento per loro. Non lo nego, un po’ mi girano le scatole se penso che, con gli Azzurri, non ho mai preso parte né a un Europeo né a un Mondiale.”

Infine: “Se ci penso, mi viene un filo di fastidio. Sono però riuscito ad accettare, a metabolizzare e a superare quelle delusioni: fanno parte della mia storia, del mio vissuto. È qualcosa che non posso cambiare. Però, caratterialmente, più che guardare a quello che ho perso mi piace pensare a tutto ciò che ho guadagnato, ossia aver avuto la fortuna e il privilegio di rappresentare il mio Paese per 30 volte, di aver giocato con i più grandi campioni non solo della Nazionale italiana ma del mondo, di aver partecipato a un’Olimpiade che non è una cosa che capiti a tutti ogni giorno…”