Rossettini: "CR7 al primo match in Italia? Ad ogni contatto si rotolava per terra..." - JuveNews.eu

Rossettini: “CR7 al primo match in Italia? Ad ogni contatto si rotolava per terra…”

Cristiano Ronaldo
L'ex Chievo ha parlato

[fncvideo id=675967 autoplay=true] Luca Rossettini, ex difensore del Chievo, ha parlato ai microfoni di Sportweek di quella volta che affrontò Cristiano Ronaldo all’esordio con la maglia della Juve: “​Da solo avrei potuto fare poco. Mi diede una grossa mano il mio compagno di reparto, Mattia Bani, oggi al Genoa, e giocammo una gran partita di squadra, facendo arrivare al portoghese palloni sporchi, difficili da addomesticare. Per conto suo, Cristiano fu forse fregato dall’emozione della sua prima in Italia. Lui giocò da punta centrale, ma faticò a trovare la posizione. Gli andavamo addosso a turno, “scappando” all’indietro per togliergli profondità. Non ricordo nessuna delle sue caratteristiche azioni, quelle in cui prende palla e corre per venti-trenta metri, puntandoti.

Prima del match? Sinceramente ho dormito benissimo. L’arrivo di Ronaldo era stato pompato dalla stampa in maniera perfino esagerata. Alla fine, le attese e le tensioni per quella partita erano palpabili più all’esterno che all’interno della nostra squadra. Noi eravamo il Chievo, un piccolo club, e sapevamo che, prima o dopo, avremmo dovuto affrontarli tutti, gli attaccanti di Juve, Inter, Milan. Che fai, ti dichiari sconfitto prima ancora di giocare? Certo che no. Ecco perché quella sera andai a dormire sereno, senza farmi grossi problemi al pensiero che il giorno dopo mi sarei trovato davanti Ronaldo. C’entrava anche il fatto che ormai fossi a fine carriera. Avevo maturato l’esperienza per gestire un certo tipo di situazioni.

Ronaldo? Mi è sembrato un tipo molto riservato. Non ricordo scambi di battute particolari. Del resto, io non ero quel difensore che ama stuzzicare, anche con una parolaccia, l’attaccante avversario per innervosirlo e provocarne la reazione. Se c’era da dare una botta anche dura, si dava, e via. Lui a ogni contatto si rotolava per terra in modo un po’ troppo plateale. Verso la fine era nervoso, forse perché frustrato per non essere riuscito a segnare all’esordio“.

 

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