L’ex arbitro e ora designatore degli arbitri per le gare di Serie A e Serie B, Gianluca Rocchi, ha parlato in occasione del nuovo Centro VAR a Lissone. Queste le sue parole: “Sarà la casa degli arbitri e lavorare in un posto come questo sarà la possibilità di esprimersi al meglio. Il VAR è la migliore innovazione del calcio, i risultati sono più corretti e gli arbitri vivono meglio e più serenamente. Dietro al VAR ci sono comunque delle persone che possono sbagliare, quello sempre, questo non vuole dire che la tecnologia non funzioni. L’errore ci può stare.
Soddisfatto dei primi mesi di arbitraggio? Molto, sia al periodo che all’ultimo weekend, soprattutto per l’atteggiamento degli arbitri che stanno rispondendo bene nelle partite. Ci vuole pazienza e collaborazione e i club sono molto aperti al dialogo. In futuro avremo arbitri ancora migliori, anche perché adesso sono tutti giovani e possono solo migliorare. Ho chiesto agli arbitri di ragionare come se non ci fosse la tecnologia, è fondamentale. Non vorrei che si facesse solo affidamento al VAR, questo deve essere un percorso mentale che va sviluppato piano piano. Non ci si può rifiutare di andare al monitor, altrimenti un direttore di gara non arbitrerebbe di più.
Poi si possono essere delle valutazioni diverse e le immagini possono anche non mettere d’accordo tutti. L’arbitro che sta al VAR è un professionista e non si fa condizionare da nessuno. Decide da solo e spera che possa prendere le migliori decisioni. Episodio di Handanovic? Non voglio parlare di episodi ma va lasciata l’oggettività e l’interpretazione che l’arbitro prende in campo. Se non vede il discorso è diverso e in quel caso interviene il VAR. Comunicazione tra arbitro e VAR? Spero di poter fare ascoltare presto il tutto. A volte si chiede ai direttori di gara di non concedere determinati rigori”.