La Juventus scenderà in campo domani sera contro lo Sporting Lisbona nella partita valevole per l’andata dei quarti di finale di Europa League. L’ex giocatore dei bianconeri Fabrizio Ravanelli ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha parlato del momento dei bianconeri.
“Credo che la Juve abbia giocatori ai quali non può rinunciare, e che debba adattare il gioco alle loro caratteristiche: parlo di Chiesa e Di Maria, o dello stesso Kostic. Credo comunque che nessuno meglio di Allegri possa sapere quale schema tattico usare. Certo che Chiesa e Di Maria in aggiunta a un centravanti possono davvero fare la differenza, ti fanno vincere le partite: sono giocatori che io userei sempre, adattando il gioco alle loro caratteristiche”.
“Vlahovic è un ragazzo giovane che per quello che ha fatto vedere finora va sostenuto, dandogli tempo e fiducia per superare il momento difficile. Altrimenti il rischio è quello di bruciarlo, e poi magari pentirsi vedendolo esplodere con un’altra maglia. Solo Allegri, vedendolo in allenamento ogni giorno, può sapere qual è la strategia migliore per lui. Per lui è fondamentale avvertire la fiducia di tutto l’ambiente, dall’allenatore, ai compagni, dalla società ai tifosi. E alla Juve mi pare che tutti siano dalla sua parte. Ora tocca a lui ritrovare quella serenità che gli consentirà di tornare al top, giocando con maggior determinazione e cattiveria sotto rete”.
“La storia di Allegri parla per lui, non credo che abbia demeriti nella gestione di Vlahovic. Anzi, sta lavorando in una situazione difficilissima, dimostrando ancora una volta di essere decisivo. Il giocatore stesso ci sta mettendo il massimo del suo impegno. Quando era alla Fiorentina ho visto un giocatore stratosferico, alla Juve il carico delle responsabilità è maggiore, ma è anche la conferma di essere diventato un giocatore importante. Deve crescere, e per farlo deve entrare nell’ottica di lavorare ogni giorno pensando alla squadra più che a se stesso, passare dall’io al noi. E il gol arriverà quando meno se lo aspetta”.
“Il gol è la miglior medicina per uscire da un periodo no. Ma più che al gol deve pensare a rendersi utile alla squadra, concentrandosi nel lavoro per migliorarsi, in particolare per migliorare i suoi movimenti negli ultimi 20 metri. Solo così può svoltare davvero, e se riesce a mettere da parte ansia e frenesia ne ha tutti i mezzi. Lui ha voluto fortemente la Juve, e credo la ‘veda’ anche nel suo futuro. Abbandonarla sarebbe per lui controproducente, giocare qui offre un mondo di opportunità per crescere individualmente e collettivamente introvabile altrove. Secondo me quella di restare in bianconero sarebbe la scelta migliore. Deve continuare a lavorare cercando di pensare il meno possibile alle difficoltà: solo ritrovando leggerezza e serenità nella testa potrà dare il meglio di sé in campo”.
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