[fncvideo id=640119 autoplay=true]L’ex portiere della Juve Campione d’Europa Michelangelo Rampulla, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni del Corriere Torino, dove ha parlato dell’attuale momento che stanno attraversando i bianconeri. Si e poi soffermato anche su Cristiano Ronaldo, definito da lui come la ciliegina sulla torta di questa squadra ma che, allo stesso tempo potrebbe rivelarsi una lama a doppio taglio per alcuni suoi compagni di squadra.
SULLA JUVE – “Alla Juve, serve l’anima del 96. Con Lippi i grandi campioni si esaltavano a lavorare per la squadra. Oggi manca quello spirito. Tra i miei ricordi più belli c’è sicuramente la semifinale di ritorno col Psg nel 93’ in Coppa Uefa. Poi la gara contro il Rosenborg in Champions nel ‘98: ho parato un rigore a cinque minuti dalla fine e ho messo la firma sul passaggio del turno”.
Le giornate più difficili invece? “La sconfitta contro il Perugia nel 2000 e quella contro il Borussia Dortmund in finale di Champions nel ‘97. Le sen- to mie al cento per cento anche se non ho giocato”.
SU CRISTIANO RONALDO – “Dovrebbe essere la ciliegina sulla torta di una squadra forte. Molti giocatori soffrono la sua presenza: da quando è arrivato, Dybala è caduto in un limbo e ha perso autostima. Oggi alla Juve ci sono giocatori molto forti, ma manca quello spirito del 1996. I tifosi non si aspettavano di vedere la Juve in balia del Porto per 80 minuti, ma il gol di Chiesa lascia tutto aperto”.
SULLA LITE CONTE-AGNELLI – “Antonio era un tifoso juventino, però il lavoro è lavoro. È strano vederlo all’Inter dopo gli anni passati insieme, ma fa parte del gioco. La lite con Andrea Agnelli? Antonio è un sanguigno e difende i suoi uomini. Da noi giocavano calciatori che erano tifosi dell’Inter e del Milan, ma quando indossavano la maglia della Juve pensavano solo a quei colori”.