[fncvideo id=690817 autoplay=true]
La Juventus è pronta a riprendere il suo cammino in campionato dopo la sosta per le nazionali, con i bianconeri attesi domenica sera dalla partita contro l’inter, in programma tra le mura amiche dell’Allianz Stadium. Massimiliano Allegri spera di riavere i nazionali nelle migliori condizioni possibili e di recuperare gli ultimi acciaccati in rosa, con il tecnico che punta ad avere tutti a disposizione per l’ultima parte della stagione.
Una stagione di alti e bassi fino a qui, che come la squadra hanno caratterizzato anche il rendimento di alcuni giocatori. Tra questi il francese Adrien Rabiot, che è stato difeso dalla madre e agente Veronique in un’intervista rilasciata ai microfoni di Ouest-France: “Non so da dove venga l’immagine negativa che i media hanno di noi. Penso che sia legato al fatto che non parliamo abbastanza con i giornalisti. Quindi ci rompono, ma ho la pelle dura. Non ho niente da dimostrare, non abbiamo niente da dimostrare. Adrien gioca a calcio, è la sua passione e fuori dal campo vorrebbe condurre una vita discreta. Non vuole giustificarsi”.
“Non gli hanno mai perdonato nulla. E questo dall’età di 17 anni. Ognuno fa errori per tutta la vita. Non ci rendiamo conto che i calciatori sono adolescenti quando iniziano, che devono crescere come uomini. Non sono robot. In Italia la stampa dice che fa male? Non se ne preoccupa e gioca tutte le partite. Vorrei che il grande pubblico sapesse qual è il percorso dei calciatori per raggiungere i massimi livelli. Tutto quello che diciamo è: ‘Sono strapagati, ecc…’ Ma la gente non sa quanto ciò richieda loro sacrifici, una mentalità d’acciao”.
“Capita che ci ritroviamo a parlare e gli do consigli come mamma, lui mi parla e a volte si risparmia delle cose che dovrebbe dire alla Veronique agente. Sono una persona autoritaria, è vero, i miei figli me lo hanno spesso rimproverato. Ma non quello descritto dai media. Non ho mai cercato la luce dei riflettori, non ho bisogno di notorietà. Tra me e Adrien c’è un bel rapporto familiare e lavorativo”.